Trama
L'unica "attrice" in scena è una bimba (Adriana Pozzi), che si limita a tenere per le ali una farfalletta, e poi a lasciarla; ma la storia è quella degli insetti che danno l'allarme, si adunano, partono all'attacco, cercano di rovesciare l'enorme (per loro) bambina spingendola da sotto le scarpe.
Note
Uno dei due cortometraggi del grande regista italiano (l'altro è Il tacchino prepotente, sempre del 1939), per lungo tempo ritenuti perduti, e ritrovati presso l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.
Con le musiche a cura di Simone Cuccia (nonostante sulla pellicola i titoli riportino solo Cuccia, alcune fonti riportano anche Maria Strino come curatrice delle musiche), e la fotografia del futuro regista di horror Mario Bava, sono stati girati presso gli stabilimenti della Scalera Film a Roma.
In entrambi i corto gli animali sono veri e colti nel loro comportamento normale (non "recitato") ma falsato dal montaggio e dal commento fuori campo dello stesso regista.
Qui gli animali ripetono in vari modi le parole della nota filastrocca del titolo.
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