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Il fiume rosso

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il fiume rosso

di jonas
8 stelle

Dopo la guerra di secessione, il proprietario di un ranch nel Texas decide di condurrre una mandria nel Missouri per venderla a un prezzo vantaggioso. Lungo l’itinerario il suo carattere inflessibile provoca un ammutinamento dei suoi uomini, capeggiati dal giovane che quindici anni prima lui aveva raccolto quale unico superstite di un attacco indiano e allevato come un figlio. Alla fine i due si affrontano, ma non sarà un duello all’ultimo sangue. Il primo western di Hawks è un’opera dalle risonanze epiche e bibliche. Wayne, a 40 anni, sembra già un patriarca in confronto a Clift, che in fondo ha solo 13 anni in meno (come del resto Brennan è già il vecchietto brontolone che resterà fino a fine carriera): da una parte è un nuovo Mosè che conduce il suo popolo verso la terra promessa e ne viene tradito, dall’altra ha un rapporto sottilmente ambiguo con il figlioccio, nel quale vuole vedere una proiezione di sé stesso (in lui corona per interposta persona l’amore che non aveva potuto realizzare, causa morte della fidanzata nel citato attacco indiano: è significativo il braccialetto che passa di mano in mano) e la cui defezione considera perciò alla stregua di un parricidio. Ma il finale è sorridente, con la ragazza che riesce a mettere pace fra i due rivelando l’infantilismo dei loro motivi di contrasto: il suo personaggio è uno degli elementi anticipatori di Un dollaro d’onore, che riprende la struttura e addirittura il motivo musicale di questo film.

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