Regia di Petter Næss vedi scheda film
... la natura ostile è la vera nemica e restituisce la loro umanità a soldati nemici che fino a poco prima si erano combattuti...
Mi sono imbattuto in questo film curiosando su RaiPlay che diventa sempre più una preziosa risorsa per cercare film generalmente trasmessi in ore impossibili.
Prigionieri del ghiaccio è un buon film, ben recitato e con una buona sceneggiatura.
La storia è ambientata durante l’ultima guerra quando due aerei, uno inglese e uno tedesco, si combattono tra loro e entrambi precipitano nel gelido inverno norvegese.
I due equipaggi, tutti sopravvissuti, si ritroveranno in una baracca rifugio che dovranno condividere per sopravvivere. I tedeschi pretendono di tenere prigionieri i due inglesi assegnando loro un pezzo della baracca, delimitando con un tratto di gesso segnato a terra la zona loro assegnata. Sono nemici e continuano a esserlo sebbene per loro la guerra è finita. La condivisione degli spazi, la cura di un tedesco ferito nella caduta, l’affrontare insieme una natura così ostile, li renderà progressivamente uomini e non più soldati che si combattono. E’ un cambiamento che avviene lentamente e inconsapevolmente senza nessuna razionalità e alla fine quando raggiungeranno la zona liera della Norvegia gli inglesi troveranno il modo di salvare i due tedeschi dicendo che erano loro prigionieri e consegnandoli ai norvegesi.
E’ un dignotoso flm antimilitarista in cui soldati ridiventano uomini che combattono non più tra di loro ma contro una natura ostile che è il comune nemico, il tutto senza nessun appesantimento pedagogico. Un buon film ingiustamente passato inosservato.
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