Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Commedia simpatica e intelligente. Bella prova di Bisio
Siamo alla vigilia delle elezioni del Presidente della Repubblica, l’unica istituzione ancora amata e rispettata dal popolo italiano. Ma i politici, sempre più lontani dalla realtà del paese, non sapendo chi collocare sullo scranno più prestigioso, per gioco, a causa di un malinteso e del mancato accordo tra i tre leader della Destra, del Centro e della Sinistra, scrivono sulle schede il nome di Giuseppe Garibaldi, ignorando che esiste per davvero un uomo con il nome dell’eroe dei due mondi e che per giunta possiede tutti i requisiti di eleggibilità, è cittadino italiano, ha più di 50 anni, è incensurato. Dunque Peppino, un onesto e semplice, bibliotecario, poco avvezzo alle questioni politiche, che vive in un piccolo paesino di montagna e si diletta con gli amici andando a pesca, si ritrova improvvisamente catapultato al Quirinale. Così abbiamo anche noi un ‘Presidente per caso’, alla “Dave Presidente per un giorno”, di americana memoria, interpretato da un bravo Claudio Bisio. L’attore incarna magnificamente l’uomo della strada, ingenuo sempliciotto, che si ritrova per caso introdotto nella stanza dei bottoni, dove i suoi principi di correttezza e coerenza, non bastano, anzi sono addirittura controproducenti, per governare secondo le logiche del potere. Tuttavia con grande e non sempre gradita sorpresa di tutti, Peppino, in virtù della sua specchiata onestà, dell’umanità, del suo naturale buonsenso e della sua spontaneità, conquista il cuore della gente, diventando un personaggio popolarissimo e amatissimo, nonostante il suo comportamento non sia aderente al protocollo istituzionale. Ovviamente l’attività propositiva e sensibile ai bisogni della comunità, che Peppino pone in essere, confligge con l’interesse dei tre politici corrotti, che lo avevano fatto eleggere, dunque Garibaldi si ritrova al centro di complotti, macchinazioni e sotterfugi orditi, allo scopo di infangarne la reputazione e toglierlo da mezzo. Milani, gira un film spassoso, ma al contempo ricco di spunti di riflessione. In Italia vige da anni, la cultura dell’illegalità, del mancato rispetto delle regole, che caratterizza usi e consuetudini nostrani, che ci ha insegnato, che per andare avanti nella vita e fare carriera, in qualsiasi ambito, occorre conoscere le persone giuste, nei posti giusti, che per un lavoro o per un trasferimento, ci vuole sempre una raccomandazione, idem per fare un controllo medico saltando le lunghe liste d’attesa o per non pagare una multa. Così abbiamo un paese in cui convivono, non sempre pacificamente, due categorie di persone, gli onesti puri, idealisti per natura o per necessità e poi ci sono i furbetti del quartierino, quelli che escogitano sempre il modo di.. ma comunque tutti pronti, soprattutto questi ultimi, a stigmatizzare chi ci governa, dimenticando troppo spesso che i politici a Montecitorio e a palazzo Chigi, ce li abbiamo mandati noi, con il nostro voto e che rispecchiano in tutto e per tutto ciò che siamo e facciamo noi stessi, in un paese che dell’astuzia e degli intrallazzi, ha fatto un modus vivendi, fatta salva, comunque, una minoranza di irriducibili sognatori, che non si rassegnano e vagheggiano un mondo “migliore”. Riccardo Milani attraverso una simpatica, improbabile e paradossale storiellina ironica, bacchetta il malgoverno, che caratterizza da decenni la nostra nazione, senza esprimere giudizi sugli schieramenti, senza sbilanciarsi, ma accomunando tutti in un’unica schiera di truffaldini, ma soprattutto chiama in causa noi, facendoci una bella lezione di educazione civica e richiamandoci ai nostri doveri di cittadini, che spesso e volentieri “dimentichiamo”
Commedia simpatica e istruttiva
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