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The ABCs of Death

Regia di Nacho Vigalondo, Adrian Garcia Bogliano, Ernesto Díaz Espinoza, Marcel Sarmiento, Angela Bettis, Noboru Iguchi, Andrew Traucki, Thomas Cappelen Malling, Jorge Michel Grau, Yûdai Yamaguchi, Anders Morgenthaler, Timo Tjahjanto, Ti West, Banjong Pisanthanak vedi scheda film

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La recensione su The ABCs of Death

di Jolly-Roger
6 stelle

Il progetto di ABC OF Death ha coinvolto 26 registi. Ad ognuno di essi è stato chiesto di scegliere una lettera dell'alfabeto, poi di girare un breve pezzo sulla morte, collegato alla parola scelta.

Il risultato è il seguente (dal mio punto di vista).

 

A per "Apocalisse": episodio stupido e un po' di cattivo gusto, voto 1.

 

B per "Bigfoot"…lo zietto e la sua morosa spaventano la nipotina con la storia dell'Uomo delle Nevi del Messico, per farla addormentare. Originalità zero, voto 3.

 

C per "Ciclo"….Nulla a che vedere con il ciclo mestruale, l'episodio rappresenta in modo inquietante il tema del doppio. Carino, ma insufficiente: voto 5,5

 

D per "Duello tra cani". Scommesse clandestine, un uomo contro un cane. Peccato che il cane era proprio il suo amato cane, che era stato smarrito e che si scopre essere stato allevato per combattere. Corto bellissimo, crudele, sporco, ma con un finale e una morale eccezionali. Voto 9!

 

E per "Eliminazione". Un'insolita battaglia tra un uomo e un ragnetto. 
Vincerà ovviamente il ragnetto. 
Toppo banale. Voto 5.

 

F per "Fart" (scor.eggia): una porcheria assoluta.
Per intenderci, il regista è quello di Zombie Ass Toilet. Il regista si autocita in questo demenziale corto, che ha un titolo più che adatto a rappresentarne la più intima essenza: una score.ggia. Voto meno 3. Sì, non 3 meno, ma proprio -3.

 

G per "Gravità". Dal regista australiano di Black Water e The Reef, brevissimo episodio, sempre ad ambientazione marina / surfistica (evidentemente il regista si vuole autocitare o comunque citare l'Australia), ma qui il risultato è senza senso. Voto 4.

 

H per "Hitler". Un soldato / cane combatte contro una spogliarellista cagna nazista. Cani in senso letterale, perché sono entrambi travestiti da cani. 
Assurdo, probabilmente ha un suo perché ma a me pare un po' troppo surrealista. 
Voto 3,5.

 

I per "Incarnata". Disturbante monologo che evoca significati tristi e nichilisti sul ruolo della donna schiavizzata dalla pesantezza coniugale della figura maschile. Voto 6,5

 

J per "Jadai-geki", ovvero "film sui samurai". 
Un samurai deve decapitare un prigioniero, ma non riesce a trovare la concentrazione giusta e ad essere sufficientemente serio perché il condannato lo guarda con stupore e derisione. 
Una volta che avrà decapitato il condannato, il boia si abbandonerà ad una risata liberatoria e vendicativa. 
Molto carino questo episodio, perché ci ho trovato un significato. Il rappresentante del potere (cioè il boia) si deve sforzare per rappresentare quel che non viene naturale fare (cioè l'esecuzione a morte). 
Per riuscire a farlo, è costretto ad immaginarsi un nemico che lo deride. Perciò, guarda il condannato fino a riconoscere, in lui, un'espressione di derisione nei propri confronti. Ma come è possibile che un condannato, davanti alla morte, osservi davvero con derisione il proprio boia? Sono soltanto l'ideologia e l'autoconvinzione i mezzi con cui il boia si carica per l'esecuzione e la porta a termine. Un'autoconvinzione talmente profonda e meschina, che una volta perpetrata l'esecuzione e decapitato il povero prigioniero, il boia si abbandona ad una oscena, ipocrita e delinquenziale risata. Mentre il povero condannato è morto, senza aver mai fatto alcuna faccia ironica o di derisione veso il boia.
Verrebbe voglia di staccare la testa aa boia.
Senza subbio è l'episodio più carico di significati e letture, voto 8.

 

K per "K.O. maldestro". Un episodio animato, in cui una donna, molto carina, truccata, ben tenuta e raffinata, litiga al ces.so con la propria ca.cca, che proprio non ne vuol sapere di andar giù per il buco di scarico. 
La donnina beccherà quel che si merita :-) 
Tra i due litiganti non si può non tifare proprio per la ca.cca, in un episodio in cui gli antagonisti (la donna e la ca.cca) rappresentano ben più di una donna e una ca.cca…anche se forse l'episodio si presta anche a letture molto più semplici: una stroncatura della persona finta, che, nonostante tutti gli stratagemmi che possa mettere in pratica, non può né potrà mai separarsi da quella che è la sua (la nostra) vera natura umana (qui rappresentata dalla ca.cca, ma in senso buono eh!). Voto 7.


L per "Libido". Secondo me si oltrepassa il limite; ma non per raggiungere un Olimpo, bensì il baratro, della stupidità e dell'insensatezza. Una rappresentazione sporca della perversione umana fine a sé stessa. 
Cosa viene dimostrato con questo video? Nulla. Perciò, il voto è Zero.

 

M per Miscarriage (aborto spontaneo). Una donna lotta contro qualcosa di schifoso che intralcia il buco di scarico del ces.so. Non si intuisce che cos'è. Tuttavia l'immaginazione porta a pensare che si tratti di un feto (il "mostriciattolo" appunto).
Capisco e apprezzo la satira, ma qui è davvero un po' eccessiva. Comunque il mio voto è 6, asumendo che si tratti di satira morale.

 

N per "Nozze". Un fidanzato regala alla propria amata un pappagallo…ma si sa che i pappagalli ripetono quel che sentono… e questo qui potrebbe aver sentito cose che non fan piacere alla fidanzata! Piacevole e spiritoso, il regista thailandese Banjong Pisanthanakun che lo ha girato è bravo e lo ha già dimostrato (Shutter, 4Bia, Pee Mak Phrakanong) e ha capito il giusto spirito con cui partecipare ad un progetto del genere. Voto 7.

 

O per "orgasmo". Stupido e senza senso; probabilmente vuole rappresentare la sensazione femminile dell'orgasmo…perciò io, Tarzan, no capire. 
Voto 3. 

 

P per "pressione". L'unione tra una donna che fa la prostituta per guadagnare un po' di soldi ed il proprio uomo, che spende i soldi…in prostitute.
Il corto ci insegna come l'uccisione di un gattino può fare la felicità di una bambina: la morte diventa denaro che diventa bicicletta che fa felice la bambina. Le nostre vicende umane non sono nient'altro che uno scambio con oggetti inanimati e con la morte altrui. 
Crudo, cinico, non condivisibile a parer mio (perchè è troppo pessimista e nichilista) ma a suo modo fa riflettere. Voto 7.

 

Q per "Quack!". Il regista è Adam Wingard, lo stesso di You're Next, film che considero il miglior home invasion horror di sempre. La classe non è acqua e si vede. L'episodio più spiritoso della serie, merita un 7,5.

 

R per "Rimosso". 
Il regista è lo stesso di A Serbian Film. 

Chi lo ha capito alzi la mano.
L'ho rimosso. 
Voto 4.

 

S per "Speed"….dal regista della horror comedy Doghouse, la fuga immaginaria di due donne, rivali fra loro, da un mostro altrettanto immaginario… che è purtroppo la fuga, per mezzo delle droghe, dalla vita e anche dalla morte, alla quale però non c'è scampo. Lo stile è tarantiniano e un po' new exploitation. Bello e triste, voto 7.

 

T per "Toilet".
Episodio pazzesco, splatter al massimo e molto divertente. Voto 7,5.

 

U per "Uneathed", il "disseppellito". La morte raccontata con gli occhi del Vampiro, carino; voto 6,5.

 

V per "Vagitus": fantascientifico, distopico e visionario…dello stesso regista di Altitude, che già in quel film dimostrava di essere, appunto, visionario. In questo caso, purtroppo…il tempo limitato di un breve episodio gioca contro la possibilità di affrontare tali tematiche in modo esaustivo. Peccato, voto 5.

 

W per "WTF" ovvero What the f.uck! Episodio stupido e delirante, ma ciò non basta a salvarlo. Voto 4.

 

X per Xtra Large. Una donna cicc.ciona prende coltelli e seghe a motore per tagliarsi il grasso, al fine di assomigliare alle magre donnine della tv. 
Abbastanza banale, ma dal regista di Frontiers e The Divide non ci si aspettava particolare originalità. Voto 6.

 

Y per "Young Buck": carino, ma molto banale. Voto 5.

 

Z per "Zetsumetsu" che significa estinzione. Assolutamente delirante…assolutamente incomprensibile. Voto 3.

Tirando le somme, il voto complessivo è 6. Non ho fatto una media precisa; la mia sufficienza è motivata dal fatto che ci sono 4 o 5 corti che restano impressi, ma il resto viaggia in alto mare.

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