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Effetti collaterali

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Effetti collaterali

di mc 5
10 stelle

Voto: 10    


Autorevoli ed illustri recensori hanno scritto di un Soderbergh svogliato e che sottoutilizza (e penalizza) un buon cast. Allora devo aver visto un altro film. Perchè l' "Effetti collaterali" che ho visto io è un thriller appassionante che mi ha intrigato da morire, diretto da un regista in buona forma che ha saputo valorizzare un ottimo cast e in particolare un superbo Jude Law. In verità, ho sempre pensato che certi critici ce l'abbiano un pò con Soderbergh, forse perchè sta loro antipatico umanamente, o forse perchè ne detestano il troppo prolifico ritmo produttivo o perfino l'eccesso di eclettismo. Bah. Io invece lo adoro. Steven non ha finora (opinione personale, di minoranza) mai sbagliato un film. E quanto ad un suo supposto bizzarro eclettismo, da alcuni ritenuto disinvolto se non bislacco, al contrario io ritengo esso sottenda un infinito amore verso l'Arte del Cinema. Dal monumentale "Che" all'indipendente "Bubble", dai thriller angosciosi alle vite degli spogliarellisti, Steven rimane una garanzia di qualità, un fiore all'occhiello per quella Hollywood che ancora non si è consegnata del tutto al Mercato. Come dicevo prima, la vicenda mi ha intrigato parecchio, soprattutto per l'intelligente commistione tra il dramma ricco di implicazioni morali e la struttura tipica del thriller. In un mix non convenzionale di suspense e di indagine su un tema quanto mai attuale come è quello dell'abuso di psicofarmaci e sonniferi. Un sonno che (degenerando in narcolessia) genera mostri. C'è un omicidio (come si conviene ad un thriller) ma l'indagine che ne segue è tutta sul filo del "niente è ciò che sembra", privando lo spettatore di certezze cui aggrapparsi e coinvolgendolo in un'atmosfera sempre più torbida. Anche perchè il colpevole è subito identificabile ma ciò che intriga sono le circostanze dell'omicidio, e le implicazioni psicologiche e morali che ne sono alla base. E perfino il "dottor" Jude Law, che all'inizio appare come il "buono" della vicenda, si mostra più scafato e più abile nel muoversi rispetto alle aspettative dello spettatore. A tratti si ha la sensazione di trovarsi calati in un elegante incubo in cui si avvertono suggestioni che sono note a chi ama il cinema di Hitchcock e quello di Brian De Palma. Jude Law appare qui in una delle sue più riuscite intepretazioni; il suo "psichiatra inglese" è un personaggio assolutamente ambiguo e ricco di sfumature, in pratica un ideale banco di prova per un attore che punta all'eccellenza. Io che prediligo un "cinema d'attori" mi sono goduto nei minimi dettagli la sua performance, un insieme di sguardi, espressioni e posture che non possono che appartenere ad un grande attore. Rooney Mara, reduce dalla improvvisa grande popolarità acquisita con "Millennium", affronta qui un ruolo completamente diverso. Ed è molto brava ad apparire quasi sempre intontita o imbambolata, perchè questo è ciò che richiedeva il suo ruolo di donna di donna stordita fino alla narcolessia da uno smodato uso di pillole antidepressive. Catherine Zeta Jones è piuttosto in parte, con qualche riserva (a mio modesto parere, con l'avanzare dell'età diventa sempre più difficile trovare ruoli adatti ad una signora che -diciamocelo- non è mai stata un'attrice eccelsa). Quanto a Channing Tatum, smettiamola di relegarlo al solo carattere di "bamboccione", perchè ha dimostrato, affrontando ruoli assai diversi, di sapersela cavare quasi sempre con dignità. E mi sono tenuta per ultima quello splendore di eleganza e femminilità che si chiama Vinessa Shaw, da me ritenuta una delle due o tre donne più belle del mondo. E memore della sua toccante interpretazione in "Two lovers" di James Gray, vorrei che Hollywood la utilizzasse di più: Vinessa è attrice di talento, oltre che di fulgida bellezza. Dettaglio curioso (ma non inedito, Soderbergh in questo è recidivo): il regista ha curato anche la fotografia e il montaggio, naturalmente firmandosi coi soliti nomi inventati. Thriller intelligente, sofisticato e complesso. Da non perdere.

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