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Bling Ring

Regia di Sofia Coppola vedi scheda film

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La recensione su Bling Ring

di zombi
7 stelle

gli esserini ritratti dalla coppola sono falene che transitano nella vita reale, ma persistono in una realtà fittizia fatta di sogni di gloria televisiva e red carpet sul nulla, ma scintillante. marc viene da un altro scuola, cacciato per le troppe assenze. viene adocchiato da rebecca che lo prende subito sotto la propria ala e lo trascina nelle sue peregrinazioni e nella conoscenza delle sue amiche con cui condivide le notti selvagge nei club frequentati dai vips. gli occhi di quei ragazzi sembrano accendersi solamente quando sopraggiunge la notte coi le stroboscopiche in discoteca e le musiche assordanti. dopo il ritalin di buon risveglio dosato da una delle madri, si passa alle sigarette, le canne, i cocktail e la polverina bianca, magari trovata in una macchina miracolosamente lasciata aperta lungo la strada, mentre rebecca e marc "provano" a vedere se qualche fesso si è semplicemente scordato di chiuderla. di festa in festa si torna alla luce di un nuovo giorno in cui rebecca, così per curiosità chiede al suo nuovo amico del cuore marc, di cercare l'indirizzo di casa della loro icona paris hilton. varcare la soglia di casa di una vip, profanare la sua intimità, trasgredire la legge entrando in una casa non loro senza essere invitati e rubare oggetti così un pò alla rinfusa, solo per avere qualcosa di lei piaciuto in una rivista o in una presentazione televisiva, è un sogno che si realizza. non c'è nient'altro, se non ovviamente la condivisione di sè su facebook, perchè se non si appare non si è. cos'altro potrebbe essere una "paris hilton" qualsiasi, se rimanesse nell'anonimato della propria sfacciata eredità miliardaria? e cosa potrebbe essere quel povero esserino di lindsay lohan se non fosse stata costantemente rincorsa dai fotografi di cronaca dozzinale, e recentemente omaggiata da paul schrader nel suo "the canyons" come icona di un cinema moribondo che cannibalizza e ti trasforma in un morphing di te stesso? il vagare su google cercando la mappa per le case delle stars, rende la coppola fredda e asettica come un tavolaccio per le autopsie. questa voglia di glamour, di stare up-to-date, di avere ciò che i loro idoli hanno, nasconde solamente il continuo bisogno di essere davanti alle telecamere e ai riflettori, anche se vuol dire star di fronte alla telecamera di un notiziario mentre stai andando in tribunale per essere giudicata colpevole delle effrazioni e dei furti che hai compiuto. niki(emma watson)alla giornalista di vanity fair spiega che ora "è cambiata e che "l'organizzazione umanitaria con cui collabora per costruire case, ospedali e cose in un qualsiasi paese africano con gente che non ha nulla se non fame e povertà, l'ha resa una persona migliore"....  bling ring(ero curioso.... sommariamente significa cricca dei gioielli appariscenti e costosi)è un girare a vuoto, per case talmente sovraccariche di lusso che i proprietari nemmeno si prendono la briga di proteggere(sembra assurdo), un invito sfacciato ad una banda di young adults di entrare e rifarsi gli occhi e rubare. questi sbandatelli perennemente attaccati allo smart-phone per ritrarsi nell'ennesima foto fica intasa web, quando sono braccati e portati via dalla polizia piangono e chiamano la mamma come quando erano piccoli e avevano gli incubi. poi consigliati dagli avvocati organizzano la difesa e la ricostruzione sociale per poter magari avere il loro show pre-serale. nei cieli di los angeles le stelle non si vedono per troppo inquinamento luminoso, troppo impegnate a promuovere. per la cricca dei gioielli tamarri, non è tanto importante lo stardom, quanto ciò che questo porta. vien da pensare che il sofà del produttore non serve più per assurgere ad icona, bensì più grossolanamente per avere la borsa, la scarpa, il gioiello o il top che la diva o la starlette indossavano il giorno prima al tg delle tredici. è un film che mi ha fatto una gran tristezza. quegli occhi coperti da occhiali di marca erano minacciosamente senza speranza.

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