La recensione su Thermae Romae

di AndreaVenuti

7 stelle

Thermae Romae è un film giapponese del 2012, diretto da Hideki Takeuchi. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Far East Film Festival di Udine, aggiudicandosi il My movies Award.

Sinossi: Anno 135 D.C, a Roma Lucius Modestus (Hiroshi Abe) noto architetto specilizzato in progettazione di terme si trova ormai sulla via del tramonto per la sua incapacità di progettare strutture innovative; un giorno tuttavia in maniera fortuita attraversa un portale spazio-temporale, ritrovandosi nel Giappone moderno i cui bagni iper-tecnologici rappresenteranno una clamorosa fonte d'ispirazione, a tal punto da meritarsi l'attenzione dell'Imperatore Adriano (Masachika Ichimura) ...

Prima di procedere con l'analisi è doveroso sottolineare come il soggetto del film sia tratto dall'omonimo manga di Mari Yamazaki (piccola curiosità, l'autrice parla fluentemente la nostra lingua, essendosi laureata presso l' Accademia di Belle Arti di Firenze), comunque non siamo di fronte ad un vero e prorpio riadattamento, dal momento che la trama presenta delle evidenti differenze rispetto al manga, detto questo, come vedremo in seguito, il regista omaggia in un modo personale il medium da cui trae spunto per il suo film.

Thermae Romae è stato un successone commerciale incredibile al box-office (quasi scontato il suo sequel realizzato nel 2014); il pubblico locale è si è lasciato catturare dalla bizzaria del soggetto e dalla buona performance del divo Hiroshi Abe (protagonista ad esempio di Ritratto di famiglia con tempesta di Kooreda: //www.filmtv.it/film/84170/ritratto-di-famiglia-con-tempesta/recensioni/949395/#rfr:film-84170).Gran merito va anche dato al regista Hideki Takeuchi che ha saputo utilizzare alla perfezione il materiale datogli dalla produzione.

Il film diverte alla grande e sfido chiunque a non ridere di fronte alle strampalate espressioni facciali di Abe quando visita il Giappone; spassose ed innovatice anche le sue riflessioni quando pensa a come realizzare nella Roma Imperiale, le strutture ipertecnologiche del Giappone moderno. Il film è anche molto autoironico, Lucios (Abe) quando si trova faccia a faccia la prima volta con un giapponese lo rinomina come "occhi allungati", chiaro il rimando allo stereotipo sulla popolazione asatica.

In precedenza avevo evidenziato come il regista omaggi il medium del manga da cui è tratto il soggetto del film, ed infatti è cosi; per prima cosa la co-protagonista (Aya Ueto) è una mangaka che nonostante il talento fatica ad emergere inoltre durante il film alcune espressioni dei personaggi sono veramente eccessive e goffe (molto divertenti) a tal punto da richiamare molti manga comici (cosi' a caldo cito GTO di Toru Fujisawa) inoltre il regista inserisce un espediente tipico del manga (forse più presente negli anime) ossia il fanservice: Hiroshi Abe è quasi sempre inquadrato a petto nudo, ed il tutto non può che far piacere al pubblico femminile;, visto il suo fisico scultoreo.

Sul versante tecnico, digritosa è la regia generale di Takeuchi, arrichiita tuttavia dalla messa in scena del viaggio spazio-temporale del protagonista, anche in questo caso estremamente ironico ed innovativo, poichè ogni qual volta che Lucius si appresta ad abbandonare l'antica Roma per il Giappone moderno, entra in scena improvvisamente un corpulento tenore che ci delizia con alcuni grandi classici della musica lirica, da Giuseppe Verdi a Giacomo Puccini. Ottima anche la rappresentazione della Roma Imperiale, il tutto girato presso gli studi di Cinecittà.

Thermae Romae è dunque una commedia bizzara e abbastanza innovativa dove si ride di gusto con battute pulite grazie all'ingegnosità della regista e della sceneggiatura (Shogo muto). A livello più profondo il regista di tanto in tanto prova ad alzare l'asticella, parlandoci di intrighi politici e rivolte popolari ma il tutto è volutamente abbozzato (certo si poteva fare di più).