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Trama

Young-jak è il segretario privato di Paik, la moglie di mister Yoon, il presidente di un'importante compagnia del conglomerato di Chaebul, zona in cui si concentrano tutti gli uomini di potere dell'intera Corea. Young-jak è testimone di quanta immoralità e depravazione vi sia all'interno della ricca famiglia e ha scoperto che Yoon tradisce la moglie con Eva, la loro cameriera filippina. Sedotto da Paik, Young-jak finisce con il farsi coinvolgere nel brutale omicidio di Eva, diviso tra la tentazione dei soldi e il suo forte senso di moralità.

Approfondimento

DENARO, SESSO E POTERE

The Taste of Money racconta l'ossessione del denaro. Prodotto durante l'approssimarsi delle elezioni presidenziali del dicembre 2012 in Corea del Sud, con la popolazione chiamata a esprimersi contro un presidente in carica paragonato spesso a Silvio Berlusconi per essere un benestante che ha fatto la fortuna degli amici benestanti e che ha portato la nazione al collasso economico (depressione, disoccupazione e lavoro in nero sono solo alcune delle concause), sottolinea come ricchi e poveri dipendano dal dio denaro, mettendo in evidenza cosa sono disposti a fare in nome dell'avidità e del potere. Protagonista, con rimandi alle opere epiche di Shakespeare o Balzac, è un giovane uomo comune che, muovendosi in una società abietta e senza scrupoli, cerca di non affondare nel fango della malvagità e si rende conto di quanto la realtà circostante, fatta di potere, denaro e sesso, sia insignificante di fronte all'amore. Ad aprirgli gli occhi è Nami, personaggio proveniente da The Housemaid, precedente film del regista Im Sang-soo. A lei, figlia di Paik e contraltare della madre, spetta il compito di farlo crescere e mostrargli come il rispetto per le classi inferiori e il prossimo siano la sola via da perseguire per raggiungere una rispettabile nobiltà d'animo. Nami è soprattutto il simbolo della gente che si ribella al potere e al disprezzo per il prossimo. Come in The Housemaid, anche in The Taste of Money il tema del disprezzo torna a essere portante per tutta la vicenda. Se nel primo si toccano le conseguenze limite con il suicidio della protagonista, nel secondo invece ci si sofferma sul grado di sopportazione e mantenimento della calma in un mondo sempre più pericoloso, terminando il film con nota di speranza quasi religiosa.

 

L'OSTENTAZIONE NELLA MESSA IN SCENA

Convinto che il denaro sia da sempre il motore del mondo, Im Sang-soo sottolinea come esso abbia portato a un'avidità sempre più sistematica e a una diffusa ipocrisia, anche nella messa in scena. In una società in cui non vi è più quasi traccia delle classi medie, i ricchi tendono ad ostentare quello che hanno e in The Taste of Money ciò è evidente nell'attenzione riservata nella decorazione dei set: le case, caratterizzate da enormi spazi, sono adornate come se fossero un museo o una galleria d'arte. Non stupisce che alle pareti siano appesi i quadri di Erro, Arman, Yuri Kuper, Jim Dine e di molti altri artisti di fama: nonostante siano considerati brutti dai protagonisti, rappresentano uno status quo, una proiezione del grado di ricchezza e di potere che si manifesta attraverso i beni materiali. Esteticamente, la condanna nei confronti della ricchezza ostentata si riflette anche nella luce del film. Pur aprendosi con colori vivaci, il film termina con un nero freddo e tetro, tipico della pittura tradizionale asiatica.

 

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alan smithee di alan smithee
6 stelle

Im Sang Soo, elegante, raffinato, estroso, ma spesso pure efficace regista coreano dell’erotico "La moglie dell’avvocato" e dell'ancor più patinato "The Housemaid", torna (almeno sul mercato francese) dopo la presentazione in Concorso all’edizione 2012 del Festival di Cannes, con una concitata saga familiare che se da un lato non fa che confermare la tendenziosità' laccata di questo… leggi tutto

1 recensioni sufficienti

2013
2013

Recensione

alan smithee di alan smithee
6 stelle

Im Sang Soo, elegante, raffinato, estroso, ma spesso pure efficace regista coreano dell’erotico "La moglie dell’avvocato" e dell'ancor più patinato "The Housemaid", torna (almeno sul mercato francese) dopo la presentazione in Concorso all’edizione 2012 del Festival di Cannes, con una concitata saga familiare che se da un lato non fa che confermare la tendenziosità' laccata di questo…

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Recensione
Utile per 7 utenti
2012
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DENARO, SESSO E POTERE

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