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Studio illegale

Regia di Umberto Carteni vedi scheda film

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La recensione su Studio illegale

di Furetto60
4 stelle

Libera trasposizione del romanzo omonimo di Federico Baccomo,assolutamente inferiore al romanzo da cui è tratta.

 Andrea,alias Fabio Volo,è un avvocato, single,che lavora in un prestigioso studio legale,impegnato in spericolate fusioni e operazioni societarie.Apatico nella vita privata e cinico e spregiudicato nel lavoro, si lascia vivere svogliatamente, fino a quando Il suicidio di un collega prima e l'acquisizione di un'azienda farmaceutica da parte di una multinazionale araba poi, ma soprattutto l'incontro con un'affascinante "controparte",scardineranno il muro di indifferenza,che si è eretto attorno,sovvertendo i suoi valori esistenziali,le sue abitudini e la sua visione del mondo.

Il regista partendo da questi presupposti e con questi temi,sulla carta intriganti,avrebbe potuto costruire una storia interessante, invece si perde in un velleitario tentativo di fare ironia e satira,che di fatto non morde e nemmeno  diverte,irridendo la categoria degli  avvocati,tanto invisi alla gente comune,affondando nella banalità becera e nei luoghi comuni:gli uomini sono sempre furbi e cialtroni e le donne civette.Il risvolto sentimentale,peraltro telefonato, non riesce a sollevare la qualità di un film opaco,dove non c'è niente di originale ,una trama scontata,con una sceneggiatura zoppicante e ridondante e un ritmo lento.Fabio Volo è sul piano umano simpatico e scrive libri di un certo interesse,ma dal punto di vista attoriale,non sempre offre prestazioni convincenti.Fantastichini viceversa da vita,con la consueta brillantezza,ad un personaggio riuscito.Lo squallido manager senza cuore,puttaniere,egoista,arrivista,avido,che anche di fronte alla morte drammatica di un collega,non prova alcuna autentica mestizia ,ostenta solo un finto e volatile cordoglio e l'unica sua vera  preoccupazione, è per la finestra,da cui si è lanciato il sottoposto,che potrebbe non essere a norma,amorale,come ce ne sono tanti in giro.

Libera trasposizione del romanzo omonimo di Federico Baccomo,che al contrario del film, è un'opera interessante e scritta bene.

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