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Bella addormentata

Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film

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La recensione su Bella addormentata

di mm40
4 stelle

Ci sono argomenti tanto spinosi che andrebbero toccati con una decina di paia di guanti contemporaneamente; ce ne sono altri talmente delicati che andrebbero sorretti sul più liscio palmo di mano al mondo. Infine, ci sono argomenti come l'eutanasia su una ragazza in coma irreversibile da quasi due decenni che appartengono a entrambe le categorie e che, per forza di cose, non possono neppure essere sfiorati dopo appena un paio di anni o poco più senza suscitare indignazione o quantomeno bocche storte. Intendiamoci: Bellocchio (e la sua sceneggiatura, scritta in collaborazione con Stefano Rulli e Veronica Raimo) non confeziona un'opera che si presti ad alcuna facile strumentalizzazione (i soliti pro e contro del caso) e già in questo va elogiato; e allo stesso tempo non va neppure ad affondare nella ferita ancora fresca del lutto famigliare ricamando una qualunque storiella di banale fiction attorno alla vicenda di Eluana. No, in Bella addormentata c'è qualcosa di più: c'è una storia a sè - anzi, un insieme di storie che si intersecano - con al centro Eluana e il tema, mai in secondo piano, dell'eutanasia; eppure quando il film esce la faccenda è ancora tanto viva e il caso ancora così al centro delle polemiche che forse sarebbe stato meglio aspettare un altro po' prima di dedicarsi a un lavoro simile, forse Bellocchio avrebbe potuto evitare di trattare come Storia il passato recente, soprattutto se ancora così vivdo e capace di generare turbolenti scontri morali e ideologici. E questa era solo la premessa; anche se sulla pellicola in sè non c'è da dire effettivamente molto altro. Le scelte di cast sono buonissime (Servillo, Huppert, Herlitzka, Gianmarco Tognazzi), la confezione è adeguatamente patinata (fotografia Ciprì, montaggio Calvelli, musiche Crivelli), Bellocchio non ha certo bisogno di presentazioni. "Eppure"... un po' di amaro in bocca rimane, vedendo Servillo nei panni di un senatore Pdl dall'improbabile nome di Uliano Beffardi (ma chiamarlo Federico Rossi, Marco Verdi no?) che lotta contro la propria coscienza (esistevano davvero questi uomini nel parlamento italiano del 2009?), oppure assistendo alla banalizzazione di due storie 'civili' (quella dei due manifestanti 'contro', Maria e Roberto, e quella dell'aspirante suicida e del medico, Rossa e dr. Pallido: altri due nomi di cui vergognarsi) con forzature logiche destinate al prevedibilissimo finale 'rosa'. Bella addormentata a ogni modo riceverà un'ottima accoglienza a Venezia, dove otterrà anche due premi (attore esordiente per Fabrizio Falco e premio Brian per Bellocchio). 5/10.

Sulla trama

Febbraio 2009, si consuma l'atto finale del dramma di Eluana Englaro, in coma irreversibile da 17 anni e privata da alcuni giorni dell'alimentazione artificiale. Un senatore del Pdl, pur lacerato dai sensi di colpa, vota una legge per ripristinare l'alimentazione; intanto sua figlia manifesta davanti all'ospedale di Eluana per impedirne la morte. Le loro storie si intrecciano ad altre, toccate dai fatti di cronaca di quei giorni.

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