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Il padrino - parte III

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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La recensione su Il padrino - parte III

di bradipo68
8 stelle

La conclusione della saga de Il padrino iniziata circa 20 anni prima.E'un film molto maltrattato dalla critica secondo me ingiustamente.Devo ammettere però che anche a me è successa la stessa cosa a una prima visione.Era però una prima impressione sbagliata dettata forse dal fatto che inconsciamente avrei voluto un altro Padrino parte Seconda.Ma Coppola invece si adegua ai tempi.Sicuramente dal punto di vista della qualità cinematografica siamo distanti dai primi due capitoli,soprattutto dal secondo che a suo modo nel 1974 aveva detto la parola definitiva sul genere del gangster movie.Ma non così lontani,Il padrino parte seconda del resto è un capolavoro imprescindibile,forse inarrivabile anche per lo stesso Coppola.Con questo terzo capitolo si continua a narrare al storia del padrino Michael Corleone,la costanza dei modi in cui viene amministrato il potere,la nuova politica di collusione con politica e chiesa.Comicia anche questo con una festa,al pari degli altri due film e ci fa vedere subito il padrino.Michael è un uomo ossessionato dal suo passato,corroso dai suoi sensi di colpa,viene accentuata la solitudine di chi è al potere.E come ha detto qualcuno questo padrino è molto più simile al re Lear shakesperiano che non a un boss di mafia.Un uomo solo che cerca di diminuire le distanze con chi lo circonda(accettando il fatto che il figlio voglia fare il cantante lirico e non occuparsi degli interessi di famiglia,rivolendo accanto a se la moglie,accettando per un certo periodo la storia d'amore tra la figlia e Vincent,il figlio illeggittimo di Sonny che pare l'unico in grado di raccogliere la sua eredità).E'un uomo vecchio,Michael,prostrato dalla sua malattia e bersaglio delle mire di altri subdoli boss.Il finale al Teatro di Palermo è un concentrato di furia vendicativa,con un montaggio alternato di rara maestria seguiamo tutte le linee narrative venire a chiusura.E la memoria corre alla chiusura del secondo capitolo della saga molto simile come stile e come montaggio.Fluviale come i primi due capitoli è uno spaccato antropologico come al solito attendibilissimo di un periodo non così lontano nella memoria.I personaggi sono a tutto tondo,il ricco ed eterogeneo cast brilla di luce propria.Forse l'unica nota stonata è Sofia Coppola che nei panni della figlia di Michael non riesce a far assumere al proprio personaggio una statura drammaturgica paragonabile a quella degli altri protagonisti.Il cast tecnico è lo stesso degli altri due film quindi non ci sono grossi stravolgimenti formali dando un impressione di omogeneità costante lungo tutte le tre parti,nella parte italiana di questo ultimo film però si sceglie di ancorarsi a fatti reali della nostra storia di quegli anni e di rimestare nel torbido degli intrighi della Banca Vaticana,del caso Calvi e del suo fantomatico suicidio(sicuramente omicidio) sotto il ponte dei Frati Neri di Londra,addirittura si cita la morte di Giovanni Paolo I.Magari la prima parte potrà non essere dello stesso livello qualitativo del resto della saga ma l'ulitma ora di film è una delle vette del cinema di Coppola e non solo di questa saga....

Su

forse l'anello debole del film

Su Eli Wallach

sempre positivo

Su Andy Garcia

fulminante

Su Talia Shire

meglio che in altre occasioni

Su Diane Keaton

brava

Su Al Pacino

un antieroe di proporzioni titaniche

Su Francis Ford Coppola

chiude degnamente la saga

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