Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Piani sequenza da sballo (saranno forse i punti deboli del terzo comunque bell'episodio) e strette sul volto, riprese superbamente con una superba fotografia.
La storia è lunga ed il fascino di questo film sta forse nel senso di spaesamento da un luogo all'altro, a volte vacuo vagabondaggio (splendide le scenografie). L'idea del primo padrino di mettere in scena un thriller noir suggestivo nelle aspettative narrative è comunque presente, ma nella seconda parte sfuma, lasciando la storia, a conti fatti, più nei discorsi che nella camera.
E' forse un modo per darci dentro con un dramma che affonda veramente le radici nell'abisso, fino al fratricidio, alla vendetta, al ricordo. Furioso e diabolico dopo la rivelazione dell'aborto, Michael agisce (non agisce) come una macchina, ma ha in mente le riunioni felici di famiglia, e una tremenda paura lo attanaglia. Una paura che mai trapela, ma che caratterizza ancora di più il protagonista, se la sua reazione è una logica ancora più fredda, spietata, perfetta.
L'intreccio è pura elegia, ma al contempo una vetta cinematografica sulla vacuità della vita.
8,7
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