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Dredd - Il giudice dell'Apocalisse

Regia di Pete Travis vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dredd - Il giudice dell'Apocalisse

di Dom Cobb
8 stelle

"I am The Law!". Nel 1977 i due autori e fumettisti inglesi John Wagner e Carlos Ezquerra diedero vita all'iconico personaggio del Giudice Dredd, poliziotto che, nella sua figura, racchiudeva i poteri di tutore dell'ordine, giudice e giuria, nonchè esecutore delle relative condanne. Il successo fu tale che ancora oggi gli albi dedicati a Dredd vengono regolarmente pubblicati con successo (forti anche e soprattutto di un pubblico di affezionati), in special modo all'estero, poichè qui da noi in Italia è sempre stato un personaggio fumettistico di nicchia, con ben poche pubblicazioni ad opera della Play Press, che però ha scelto come materiale degli ottimi albi. Mi riferisco, tra i pochi disponibili, in particolare agli albi "America" e "Guerra Totale" (che sono uno la prosecuzione dell'altro) i quali, grazie alla storia (anzi, le storie) di ampio respiro, la varietà e la caratterizzazione dei personaggi, i rimandi all'attualità, la grafica e i dialoghi rappresentano una valida possibilità per conoscere il personaggio di Dredd ed il suo mondo. Dredd è ambientato durante il 22° secolo, nel quale, dopo una guerra mondiale nucleare, la popolazione del pianeta si è ammassata in poche gigantesche megalopoli: autentici formicai dove la disoccupazione e la criminalità la fanno da padroni e nelle quali la gestione della legge è affidata proprio ai Giudici, una sorta di casta di poliziotti con pieni poteri. Il successo di questa saga è proprio dato dal fatto che Wagner ed Ezquerra, attraverso il mondo di Dredd, analizzano e metteno criticamente alla berlina le storture della nostra realtà, amplificandole in un futuro assolutamente distopico. Dredd è un personaggio complicato da traslare dalla carta stampata al cinema, perchè è facilmente storpiabile in una macchietta monodimensionale (come è accaduto proprio nel film con Stallone); l'apparente assenza di caratterizzazione rappresenta proprio la massima caratterizzazione di questo personaggio: Dredd è frutto dell'ingegneria genetica e la sua massima aspirazione - suo apparente unico scopo - è quello di far rispettare la legge lungo le strade della città (ribattezzata Mega City One); un rispetto che non ammette cedimenti od intransigenze di sorta. Per esempio, una delle caratteristiche di Dredd è quella di essere sempre e solo rappresentato con addosso l'elmetto della divisa, mai viene mostrato il suo volto, poichè è questo il vero "volto" di Dredd: la rappresentazione, cioè, della giustizia nella sua forma più marziale ed impersonale. Così come il mondo del futuro creato da Wagner ed Ezquerra rappresenta un autentico "universo espanso", tanti sono i personaggi e gli ambienti (quasi tutti ostili) con i quali il feroce poliziotto viene a contatto. Dredd, al cinema, ha avuto finora una vita travagliata: ho già citato la pellicola con Stallone, il quale non è classificabile come un film su Dredd, perchè ne tradisce completamente lo spirito; la Lionsgate, nel 2012, ha provato a riportarlo in sala attraverso un film più libero artisticamente e, al tempo stesso , più fedele al materiale originale. Il mondo di Dredd, abbiamo già detto, è altamente immaginifico e vasto, perciò anche impegnativo nell'essere ricostruito e filmato; per questo film il budget ufficialmente stanziato è stato di 50 milioni di dollari: in proporzione al materiale di partenza, si tratta di una cifra limitata, ma la lontananza delle grandi major ha permesso di dar vita ad un film feroce e politicamente scorrettissimo. Personalmente ritengo che, con i soldi a disposizione, abbiano fatto miracoli: le ampie riprese aeree mostrano una Mega City One autentica megalopoli da 800 milioni di abitanti, con palazzi ed autrostrade che si intersecano su più livelli; un mondo futuristico a bassa tecnologia, poichè Mega City appare come un'immensa downtown dove i più deboli sono destinati implacabilmente a soccombere. Lo sceneggiatore Alex Garland, anzichè trarre spunto da uno dei tanti albi della serie, preferisce creare una trama ex-novo, nella quale Dredd ed il Giudice recluta Anderson restano intrappolati all'interno del "block" di Peach Trees, in mano alla feroce gang comandata dall'ex prostituta Ma-ma, ora baronessa della droga. Garland, perciò, sceglie (sopperendo così al budget con un numero più limitato di location) di dar vita ad una trama "alla rovescia", dove cioè i protagonisti sono costretti a fuoriuscire da un ambiente ostile per salvarsi. O, come in questo caso, ad espugnare il "block" uccidendo gli uomini della gang di Ma-ma. Una trama che ricorda, di base, "Die Hard" o "The Raid". I "block" sono presi di peso dagli albi e rappresentano una sorta di mega condomini di 200 piani ed oltre, popolati da decine di migliaia di persone e piagati dalle gang che si fanno guerra per il controllo del territorio. Ogni "block" ha un proprio nome di riconoscimento, come quello dove è ambientato il film (ma negli albi hanno nomi più caratterizzanti quali, per esempio, "block John Wayne" o "block Ezra Pound", solo per citare due esempi).

scena

Dredd (2012): scena

Uno scorcio di Mega City One.

Il regista Pete Travis, già autore del thriller "Vantage Point", è bravissimo nel girare un film d'azione che non congede un attimo di tregua, ricco di sparatorie e tensione opprimente mentre segue i Giudici Dredd e Anderson cercare di raggiungere il duecentesimo piano e stanare Ma-ma, attraversando gli angusti e luridi ambienti del "block", fatto di interminabili corridoi e ballatoi. Travis pesta duro con la violenza, filmando sparatorie dove i proiettili fanno veramente male e non risparmiando di mostrare il loro effetto sui corpi, con il sangue che scorre a fiumi: Travis, da questo punto di vista, pare aver imparato la lezione dal miglior Verhoeven, girando a tutti gli effetti un film gore e nichilista. Il (non) volto di Dredd è quello di Karl Urban, veramente efficace nel far suo il personaggio, restituendo il freddo ed implacabile rigore del Giudice nell'applicare la legge senza alcuna remora. Urban, nel pieno rispetto del personaggio, rimane per tutto il tempo con il volto coperto dal casco, recitando con la sua voce ruvida e ferrea e con una sprezzante smorfia di chi non ha scrupoli o apparenti debolezze di sorta. Per chi conosce un po' i fumetti da cui è tratto, il film è pieno di rimandi all'opera originaria: Olivia Thirlby è il giudice Anderson, in questo caso ancora giovane nonchè recluta sul campo (una delle peculiarità del fumetto è quella di far invecchiare i personaggi nel corso degli anni man mano che gli albi si succedono): la sua particolarità è di essere una mutante, cioè di aver sviluppato un forte potere di telecinesi che le permette di leggere i pensieri delle altre persone. Ma nel corso del film sono tanti gli omaggi che vengono citati: il Recyc (il centro dove i corpi dei morti vengono riciclati in cibo per la popolazione), la "Terra Maledetta" (il deserto radioattivo fuori dalla città dove vengono esiliati gli altri mutanti o i delinquenti), le persone grasse talmente obese - a causa del pessimo cibo e del mediocre stile di vita - tanto da dover sostenere i propri corpi sformati con dei pacchiani carrellini con le ruote. A riprova, come già detto, che Dredd, di fondo, è una satira feroce del nostro presente. La ricostruzione degli ambienti e dei personaggi è veramente professionale e notevole, soprattutto l'attenzione a certi dettagli che però hanno peso; un esempio: l'uniforme di Dredd, quasi priva di orpelli e più simile ad una divisa militare (lontana anni luce da quella pacchiana di Stallone) secondo me è un possibile rimando al primo look del personaggio, quando anche nelle tavole disegnate Dredd è ancora giovane:

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/0/0e/Judge_dredd.png

Karl Urban

Dredd (2012): Karl Urban

Somiglianze tra fumetto e film.

Lena Headey da vita a Ma-ma (Madeline Madrigal), una ex-prostituta sfregiata ora a capo della banda che gestisce il racket della droga nell'intero "block" con inaudita ferocia: il passato burrascoso da prostituta brutalizzata ed il suo look "sporco" con il volto segnato dalle cicatrici, i tatuaggi della gang ed un ghigno sadico spesso presente la rendono un personaggio di cui si percepiscono l'instabilità e l'effettiva pericolosità. Ma-ma produce e smercia una droga sintetica chiamata "slow-mo", la quale, una volta fumata attraverso degli inalatori, rende la percezione della realtà molto rallentata e, difatti, lungo il film ci sono diverse scene che giocano mostrando proprio gli effeti della micidiale droga. Anche Ma-ma, alla fine, subirà la propria condanna per mano di Dredd, autentico "braccio violento della legge". La Lionsgate fece uscire Dredd in sala a settembre 2012, nello stesso weekend in cui fu presentato il primo capitolo di "Hunger Games", apripista dei famigerati film "young adult" ora tanto di moda; risultato: "Dredd" venne asfaltato al box office e recuperò parte del capitale investito attraverso una fortunata campagna vendite sul mercato home video. Era difficile che un film del genere potesse avere riscontro con una fetta considerevole di pubblico ormai anestetizzata verso prodotti "pg-13": troppo cupo e sanguigno, troppo nichilista e, di contro, anti-sentimentale e niente affatto romantico. Qui in Italia ci si è tolti fin da subito ogni dubbio: il film non ha mai avuto alcuna distribuzione ed è reperibile solo in lingua originale dal mercato estero o per vie traverse; come per altre decine di titoli inediti, pare impossibile che anche una semplice uscita home video non possa generare interesse tra gli appassionati ed è un peccato, perchè "Dredd" è un film valido. Si tratta della solita pigrizia e miopia dei distributori nostrani; anche loro si meriterebbero di essere giudicati (e condannati) dal Giudice Dredd.

Locandina originale

Dredd (2012): Locandina originale

Locandina originale.

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