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Thin Ice - Tre uomini e una truffa

Regia di Jill Sprecher vedi scheda film

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La recensione su Thin Ice - Tre uomini e una truffa

di supadany
8 stelle

Commedia nerissima con sfondo freddo e contraddistinto dalla neve, facile pensare a “Fargo” e “Soldi sporchi”, paragoni alti, ma non scomodati a caso, perché “Thin ice” (stupidissimo il sottotitolo italiano, anche perché gli uomini non sono tre! (robe da matti, ma chi li paga!!!)) di Jill Sprecher è un film davvero ben fatto capace di giostrare i diversi frangenti ed i mutevoli colpi di scena con innata capacità senza perdere il controllo, come invece accade al suo protagonista.

Mickey Prohaska (Greg Kinnear) è un assicuratore arrivista sicuro di se stesso e pronto a truffare il prossimo pur di incassare i dollari delle sue polizze assicurative.

Quando conosce l’anziano Gorvy Hauer (Alan Arkin) e scopre che quest’ultimo possiede un violino di valore decide di approfittarsene per lucrarci, ma quando prova a rubarglielo ci scappa il morto per colpa di un tecnico con trascorsi in prigione (Billy Crudup).

Perderà il controllo della situazione divenuta più grande di lui, ma le sorprese non sono finite qui.

 

 

Sottile come da titolo originale, per come è gestito e per come è il confine tra verità ed imbroglio, il film di Jill Sprecher è una bella sorpresa giunta da noi solamente in dvd/bluray.

I toni risultano essere appropriati fin dalle prime battute (tra truffe fatte e subite dal malcapitato furbacchione Mickey), poi avanzano la neve ed il freddo e le cose migliorano ulteriormente.

La ricerca senza scrupoli del denaro miete vittime, che esse siano innocenti o meno, le meschinità sono varie, le buone azioni nascondono ben altre intenzioni e così il quadro generale rimane sempre in bilico e pronto a cambiare vittime e carnefici con un intreccio che si gonfia sempre di più.

Così le musiche si fanno sempre più tetre, i colpi di scena si susseguono con un gustoso surplus lungo il finale che senza far sconti sa fare pure i conti con la ciclicità dell’imbroglione; è tutta una giostra quando uno ci sale non ci scende più fino alla fine dei suoi giorni.

Ottimo il cast che senza big pesca ottimi attori; Greg Kinnear sa dosare ed ampliare le varie sfumature del suo personaggio, passando da conduttore del gioco e persona in disarmo con occhi piegati dalla paura, Alan Arkin è semplicemente puro spettacolo di voluta ingenuità e Billy Crudup sa alzare i toni della pazzia.

Un piccolo gioiellino che funziona in tutto e per tutto, veloce, ma non caotico, preciso nella sua continuità che peraltro è assolutamente ricca di continue evoluzioni, e rivoluzioni, all’insegna di un humour che non fa sconti.

Consigliatissimo e da recuperare (anche perché invisibile ai più). 

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