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I sospiri del mio cuore

Regia di Yoshifumi Kondô vedi scheda film

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La recensione su I sospiri del mio cuore

di Decks
8 stelle

Abituati alla regia del maestro Miyazaki, per i celebri prodotti targati Studio Ghibli, il seguente film è una sorpresa per qualunque fan dello studio di animazione nipponico, visto che stavolta, ci troviamo di fronte alla direzione di Kondo, che realizza questa sua prima (e unica) opera con passione, romanticismo e fantastici disegni a mano a cui questa casa di produzione ci ha tanto abituato.

Purtroppo il film in questione possiede tutti i difetti che hanno le opere prime. L'intreccio non è ben solido, nonostante l'ottima idea di fondo, si fa un po' di fatica a seguire la prima ora, causa il suo sviluppo lento. Ingranando la giusta marcia solo verso la metà. Più fastidioso è però il finale, che giunge inaspettato e forzato, lasciando dell'amaro in bocca al pubblico, con un happy ending per niente sdolcinato, ma troppo affrettato. Oltretutto vi è qualche imprecisione nelle animazioni di personaggi e comprimari, soprattutto nell'espressività facciale, che non tolgono nulla al complesso tecnico, ma che sottolineano l'ancora acerba regia di Kondo. 

Per fortuna siamo di fronte a dei livelli tecnici che pochi altri studios ci mostrano. Su di tutti vi sono la colonna sonora e la sceneggiatura. La prima è idilliaca, poetica, capace con solo poche note di emozionare lo spettatore nel vedere realizzati i sogni di due giovani adolescenti. "Country Road" cantata nel seminterrato del giovane liutista, sprizza tenerezza e calore da qualsiasi fotogramma, facendo appassionare ancora di più al destino dei due ragazzi.
La sceneggiatura è ottima, ben realizzata, con toni adulti che raramente ci si aspetta da un film di animazione. Non a caso essa è firmata da Miyazaki, che come capita spesso nelle sue pellicole, porta a riflettere gli spettatori anziché lasciarli sganasciare nelle risate. C'è posto anche per sorrisi e ilarità, ma è un velo sottile, che ricopre come dello zucchero a velo una storia di amore giovanile, commovente come ben poche altre, contornata dagli sfondi indimenticabili di Tokyo, che trasudano vita e colori accesi da ogni fotogramma, confermando come lo Studio Ghibli sia ineccepibile nel campo del disegno.

In aggiunta a questi ottimi aspetti tecnici, vi è un tema principale molto particolare. Si parla infatti di quel periodo adolescenziale dove si è alla ricerca di uno scopo nella vita. Seiji ha già programmato la propria strada, mentre Shizuku è rimasta sempre persa tra i suoi romanzi. Una fuga dalla realtà, che però rischia di terminare con l'arrivo di amori adolescenziali, verifiche e amicizie. Shizuku si ritrova dunque a dover scegliere tra la sua fantasia e un futuro scolastico redditizio. La decisione ricade sulla prima, grazie all'amore per Seiji, la chiave che ricarica quell'orologio ormai scarico che contiene immaginazione e sogni che rischiavano di scomparire, o un immagine di un giovane liutista incarcerato danno la forza a Shizuku di continuare a "combattere" il tangibile con la creatività e l'arte. Quella della musica, della lettura, della scrittura che grazie alla loro potenza possono fare tanto, ed elargire esperienze uniche, richiedendo impegno e non solo passione. Se a tutto ciò, aggiungiamo la relazione amorosa tra i due protagonisti come sottotrama, che non cade mai nello smielato, ma che anzi intenerisce e appassiona, il risultato è più che buono.

Il primo film di Kondo è parallelo al romanzo di Shizuku. Imperfetto, acerbo, ma che grazie alla sua franchezza e intraprendenza è un ottimo primo risultato. Capace con una musica ben eseguita e scene deliziose di far scendere una lacrima di commozione persino al cuore più duro, facendoci dimenticare presto l'intreccio poco solido e quel finale così sbrigativo, grazie alla sua passione e voglia di mettersi in gioco.

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