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Una spia non basta

Regia di McG vedi scheda film

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La recensione su Una spia non basta

di mc 5
4 stelle

Al momento di uscire dalla sala dopo aver visto un film brillante e spumeggiante come questo, in teoria dovrei avere la bocca atteggiata al sorriso. Stavolta invece sono uscito con l'aria perplessa. Eppure il film è tutto sommato ricco di trovate e di situazioni divertenti. Allora, cosa c'è che non va? Beh, il giudizio finale che potrei esprimere in estrema sintesi è quello di una "sciocchezzuola patinata". Tutto qui, il problema. Una commedia leggera e frizzantina ma che si propone forse con qualche pretesa mentre in realtà il suo peso specifico è veramente scarso, al di là di una confezione accurata. Certo, i tre attori che campeggiano sui manifesti sono tre professionisti di talento, ma la cui arte è qui messa al servizio di una storiella piuttosto prevedibile nei suoi elementari risvolti. L'idea di fondo (due agenti segreti che si contendono la medesima donna utilizzando mezzi tecnologici avanzatissimi) è bizzarra, ma non sufficiente a sostenere un'impalcatura troppo fragile. E dunque quello che era sulla carta uno sfondo inconsueto per una vicenda a base di schermaglie amorose, finisce per scatenare una serie di gag che dopo un pò diventano scontate ed accompagnano lo spettatore verso un finale poco entusiasmante, in un percorso dove il brio è spesso legato a soluzioni superficiali. A parte il fatto, poi, che io continuo a pensare delle commedie americane in generale che esse attengano ad un sistema di vita e ad abitudini e convenzioni sociali consolidate che spesso non coincidono col nostro gusto europeo. In altri termini, io ritengo che gli americani vi possano afferrare sfumature umoristiche che a noi invece non fanno alcun effetto. Ciò detto, va però evidenziato che nel caso specifico almeno la volgarità è totalmente assente. Ed è un punto a favore del film, se pensiamo ad una tendenza diffusa attraverso certe opere provenienti dall'universo creativo che ruota attorno a cineasti come Judd Apatow. Ciò che più si evidenzia dal trailer e dalle notizie presenti in rete è il chiaro obiettivo di fondere con brillantezza i meccanismi immutabili di una storia di corteggiamenti e gelosie con gli inseguimenti di un movimentato action. Questo almeno è l'intento. Che viene parzialmente sconfessato, perchè il registro "amoroso" supera di gran lunga quello relativo all'azione. Le scene davvero movimentate in fondo sono soltanto un paio, poste una all'inizio e l'altra alla fine (quest'ultima ad onor del vero nel solco dei migliori inseguimenti al cardiopalma). Il resto, cioè quasi tutto, è un'infinita serie di battibecchi tra i due protagonisti maschili e di approcci amorosi verso la biondina oggetto del desiderio condiviso. Una serie talmente lunga che alla fine stufa anche un po'. Peccato, perchè l'altro lato della vicenda, quello action per intenderci, era potenzialmente interessante ed aveva come punto forte un criminale (se non vado errato di nazionalità sovietica) la cui caratterizzazione avrebbe meritato di essere sfruttata con molta più cura ed attenzione. Ma la scelta operata dai due sceneggiatori e dal regista è evidente: sfornare un prodotto di puro intrattenimento ispirato ai criteri di una commediola patinata che potesse piacere un po' a tutti. Ma il problema a questo punto sta proprio in una "medietà" che rende il prodotto finale totalmente innocuo, senza una vera anima, poco personale. D'altra parte non era lecito attendersi molto di più da un regista come McG (in realtà un nome e un cognome ce li ha, ma preferisce utilizzare questa sigla), il quale ha fatto una precisa scelta di stile che lo colloca tra quei cineasti impersonali, vivaci e brillanti sì, ma sempre nel solco di una chiave patinata e molto "stelle e strisce", uno di quei registi su cui Hollywood punta come macchina per far soldi e ai quali non sono richieste finezze artistiche nè attitudini innovative. (Aggiungo, per la cronaca, che le cose non sono andate per ora come previsto dalla produzione e pare che negli USA il film non abbia avuto grandi accoglienze). Solitamente cerco di evitare questo genere di cinema, e il solo motivo che mi ha indotto alla visione è la curiosità nei confronti dei due protagonisti maschili, sui quali mi soffermerò tra poco analizzando il cast. La vicenda, cui ho già sommariamente accennato, è presto detta: due agenti della CIA s'innamorano della stessa donna e, nonostante i due siano amici per la pelle e darebbero ciascuno la vita per l'altro, entrano in clamoroso conflitto e danno vita ad una competizione all'ultimo sangue per far breccia nel cuore della ragazza. Come prima accennavo, l'idea più bizzarra del film è il disinvolto utilizzo, da parte dei due, di mezzi professionali ipertecnologici atti a spiare le mosse del rivale/avversario o per vanificarne i piani strategici amorosi. Si aprono poi di tanto in tanto dei siparietti edificanti su bambini dolci e nonnette adorabili, giusto per "umanizzare" i due ragazzoni, anche se questi tentativi appaiono vagamente pretestuosi e maldestri. Divertente invece l'idea si affiancare alla protagonista un'amica del cuore (coi tratti estetici di una perfetta MILF) la quale le elargisce consigli e suggerimenti spesso audaci ed estremi che sortiscono effetti per lo più grotteschi. Così, tra una quantità di equivoci e qualche (rara) scazzottata, si arriva ad una conclusione "ragionevole" che di sorprendente ha ben poco. E passiamo ora in rassegna il cast. Partendo da un volto noto come quello di Angela Bassett, sebbene qui relegata a pochissime apparizioni. Poi c'è Til Schweiger che presta la sua sagoma oscura e minacciosa al criminale Heinrich. E siamo finalmente ai tre protagonisti assoluti. La prima segnalazione è tutta per Tom Hardy. Tom, fisico palestrato e debutto in film a sfondo militare o bellico, è andato via via affinandosi come attore, tanto da prendere parte ad alcuni tra i migliori film degli ultimi anni ("Inception", "Bronson", "Warrior", "La Talpa"...). Lui è davvero un attore interessante, una "maschera" a cavallo tra un James Dean e un Johnny Depp, una faccia da "romantica canaglia" che non si dimentica facilmente. Quanto al suo rivale Chris Pine, bravino senz'altro, ma a tratti un po' gigione e comunque molto più ordinario rispetto al collega Hardy. E infine lei, la "povera" Reese Witherspoon. Dico "povera" perchè nonostante le sue posture e smorfiette che vorrebbero proporla come "fidanzatina d'America", lei è servita piuttosto male da una faccia un po' così, in cui campeggia una mascella decisamente poco aggraziata. E sarà forse per compensare un viso non all'altezza che la nostra Reese nel film indossa quasi sempre gonnelline che le arrivano all'inguine. Insomma la discutibile avvenenza della Witherspoon non sembra proprio tale da giustificare tutti gli sfracelli che si scatenano nel film. In queste commedie sentimentali più che altrove, molto dipende dal "gusto" dello spettatore: ciò che per me è "simpatico" per te può essere "stupidino". E viceversa. Nel nostro caso direi che entrambe le ipotesi sono plausibili, e si confondono, per cui parlerei di "simpatica stupidaggine".


Voto: 5/6

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