La recensione su Nuovo Cinema Paradiso

 
Un film che è stato molto controverso nella sua gestione e definitiva sistemazione; una storia anche dolorosa per Tornatore, che meno male aveva accanto un produttore come Cristaldi, che lo ha sostenuto e consigliato con la passione verso il cinema che si ritrovava. Una prima uscita in versione lunga, più di 150 minuti, fu un insuccesso, aggredito malamente anche dalla critica; certo Tornatore aveva in mente una storia sentimentale da cui non si sapeva scindere, avendo ancora poca esperienza di sintesi cinematografica, ma il fulmine Cristaldi gli ha suggerito, badate non obbligato, di accorciare la storia sentimentale ed in pratica non si vede l'incontro da adulti del protagonista con l'amore della sua vita, mentre nella nuova versione si sente il sapore della nostalgia per questo amore, e la cosa funziona molto di più. Il film appassiona e non scade mai nel facile sentimentalismo in cui potrebbe precipitare ad ogni angolo proposto, e questo già di per sé è un pregio non da sottovalutare, dato che l'equilibrio proposto porta alla commozione pura con il clou del funerale ed il suo arrivo in piazza, senza poi dimenticare la distruzione programmata del cinema che diventerà un parcheggio comunale. Penso che sia inutile sottolineare il valore che una sala cinematografica cittadina ha per ognuno di noi che ha amato il cinema e non solo, oggi abbiamo vari mezzi per esercitare la nostra passione, ma prima la Fabbrica dei Sogni era relegata nella sala, che nelle provincie nelle campagne nei paesi isolati, non era necessariamente di lusso: bastava uno schermo bianco e delle sedie, se andava bene, altrimenti c'erano anche i posti in piedi. Con la chiusura in toto delle sale cittadine, quanti di noi avrà vissuto “il dramma” di Nuovo Cinema Paradiso? Io li ho vissuti in questi ultimi anni in diversi casi, ed ogni chiusura era uno strappo dal mio cuore di ricordi di ogni specie, a cui ero attaccato e che magari negli anni avevo anche in parte messi da una parte, ma all'istante sono tutti riaffiorati. Il film riesce a cogliere perfettamente questi umori che la sola passione per il cinema di Tornatore poteva cogliere nella maniera più vera, ed esempi di altri film nati dopo questa idea non sono che povere cose, anche se le firme dei registi sono di alto livello.

Una nota sulla critica (italiana!!) la devo fare, come sempre per l'argomento Tornatore mi torna in mente ad ogni sua uscita, dato che ad ogni suo film c'è una cortina fumogena spettrale che lo assale e questo è dovuto al peccato originale di questo capolavoro, con cui la critica si scontrò ingiustamente e che non gli perdonò mai, dato i riconoscimenti internazionali che vennero e che squalificarono certi atteggiamenti, in Italia gli fu attribuito solo il David per la musica.

Sulla trama

Una storia intima e penso quasi autobiografica, ma che arriva a tutti, e questo è cinema!

Sulla colonna sonora

Morricone, con il figlio, fa un lavoro di alto livello

Su Giuseppe Tornatore

Un amore che ha porttao a scrivere questo racconto in maniera sentita ed efficace

Su Philippe Noiret

Frutto della coproduzione francese, ma in effetti figurativamente è efficace, come semp0re

Su Salvatore Cascio

Una vera scoperta caratteriale ed effricace

Su Jacques Perrin

Totò  in età maturo, una vecchia conoscienza del nostro cinma importante

Su Leopoldo Trieste

Il ruolo del Prete , come sempre una presenza essenziale per un film come questo

Su Marco Leonardi

Totò in eta giovanile, un attore da un volto discreto, emigrato anche all'estero, ma che avrebbe avuto  diritto a delle possibilità più concrete.

Su Agnese Nano

Nle ruolo efficace di Elena da giovane