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Don't Drink the Water

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Don't Drink the Water

di mm40
4 stelle

Don’t drink the water, commedia alleniana scritta nei ’60, venne già portata al cinema da Howard Morris nel 1969 (in Italia: Come ti dirotto il jet). In quel caso Allen non fu coinvolto né come regista (era agli esordi), né come interprete, ma si limitò ad aggiustare il testo teatrale per la versione cinematografica, mettendolo in forma di sceneggiatura. Nel ’94 l’autore si assume la doppia responsabilità di regista e attore per una produzione televisiva della medesima commedia; l’impegno è relativamente minimo però, perché quasi tutta l’azione è ridotta a poche stanze, i personaggi sono una manciata e le riprese sono quasi tutte effettuate con lunghi pianosequenze e camera a mano. In questo modo l’operazione finisce per ricordare più una soap opera che un film per la tv; neppure il cast è particolarmente fantasioso: Julie Kavner è già comparsa in piccoli ruoli varie volte nell’opera alleniana (Radio days, Ombre e nebbia), così come Josef Sommer si era visto proprio in Ombre e nebbia; la voce narrante di Ed Herlihy, 85enne, è la stessa che annunciava i titoli dei cinegiornali all’inizio di Zelig; Michael J. Fox e Dom DeLuise sono invece le due ‘star’ sul cartellone, accanto ovviamente al nome del regista/co-protagonista. Sebbene la storiella sia una sorta di lunga ed elaborata facezia sulla guerra fredda, che ingigantisce gli stereotipi del conflitto Usa-Urss alla maniera ben nota dell’autore, e nonostante il ritmo sia altalenante e la messa in scena realmente lasci a desiderare (e pensare che alla fotografia è accreditato nientemeno che Carlo Di Palma!), non si possono non apprezzare svariate battute a effetto disseminate qua e là come mine vaganti che esplodono a ridestare l’interesse (e l’ilarità) dello spettatore; un esempio? “Io tollero tutti gli orfani, tranne i miei”. Si sente che è una commedia datata, ma allo stesso tempo è impossibile resistere a certe gag che soltanto Allen saprebbe imbastire (per dirne una, quella del prete-mago, che coglie due piccioni con una fava: mette in ridicolo il sacerdote, credente in Dio e nei trucchi magici, ed esalta la figura tanto cara ad Allen del prestigiatore). A conti fatti sicuramente Don’t drink the water non è un film imperdibile di Woody, ma un’opera per veri fans che rappresenta una curiosità all’interno della sua vastissima filmografia. 5/10.

Sulla trama

1961. In un paese europeo sotto l’influenza russa, all’ambasciata americana arrivano tre cittadini statunitensi che la folla rischia di linciare. Sono una coppia di mezza età, gli Hollander, e la figlia ventenne, accusati di spionaggio per aver fatto delle foto per strada. L’ambasciatore è in realtà il figlio pasticcione del vero ambasciatore; i piani per rimpatriare gli Hollander falliscono tutti.

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