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Notorious - L'amante perduta

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Notorious - L'amante perduta

di giurista81
6 stelle

Spy Story, ma soprattutto grande dramma di amore che ha in Hitchcock l'occhio dietro alla macchina da presa. Considerato da molti un capolavoro assoluto del maestro del brivido, Notorius, ad avviso del sottoscritto, dimostra tutti gli anni che ha. Hitchcock lo realizza prima ancora di mettere le mani su quelle pellicole gialle che lo consegneranno alla storia del cinema. Addirittura mette lui stesso mano alla penna per scrivere la storia che si muove su un copione piuttosto convenzionale e del tutto sprovvisto di ironia. Tutto ruota attorno alla figura di una giovane donna doppiogichista (Ingrid Bergman, fresca del premio oscar, che poi verrà in Italia per lavorare con Rossellini) che decide di sacrificare la propria vita in favore dello Stato. Più che sull'intreccio, il film è giocato su questo sacrificare la vita privata e con essa l'amore a beneficio di un interesse superiore. Qua si inscena un intrigo funzionale a smascherare un complotto filonazista condotto, in Brasile, da alcuni immigrati tedeschi. La donna, per conto della CIA, sfruttando la propria origine tedesca riesce ad adescare uno dei leader di questo complotto così da farsi sposare. Hitchcock gioca sulle caratterizzazioni dei due personaggi protagonisti, affidati a Cary Grant e alla Bergman, col marito della donna che sospetta l'amore tra i due ma non che si possa trattare di due spie americane. I due, in effetti, si amano davvero, ma si respingono, quasi a voler fuggire l'uno dall'altro per placare il dolore per quello che sarebbe potuto essere e invece non è. Così reprimono la loro felicità pur di servire la causa della nazione ma, alla fine, le ragioni del cuore si faranno sentire.

Il regista inglese cura molto la scenografia. In questo anticipa il filone gotico che poi andrà in voga negli anni sessanta. La storia infatti è ambientata all'interno di una sorta di castello dove il marito e la madre, scoperto il doppio gioco della donna, inizieranno a praticare un diabolico piano per eliminare la giovane senza attirare le attenzioni degli altri soci in affari. Procederanno mediante un graduale avvelenamento, ma veranno mascherati. Hitchcock non carica questi momenti di particolare tensione, rivela tutto allo spettatore che, passivamente, assiste all'evolversi degli eventi in un'atmosfera ai limiti del tragico.

La sceneggiatura è meno sviluppata rispetto ad altre, così come il ritmo è tutt'altro che incalzante. Ci sono alcune soluzioni visive per l'epoca molto interessanti, che si palesano nei momenti in cui la Bergman diviene affetta dalle allucinazioni provocate dal veleno. Hitchcock lavora nella distorsione dell'immagine e del sonoro e rende bene l'idea grazie a un calibrato montaggio. A parte questo e a un simpatico inizio, con una sovrapposizione di immagini con la Bergman che guida ubriaca un auto a folle velocità, Notorius non è tra le pellicole più sperimentali del regista. Per quel che mi riguarda è un film sopravvalutato e reso poi leggendario dalla successiva notorietà giunta al regista dai capolavori dallo stesso diretti negli anni cinquanta e sessanta. 

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