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Regia di Adam Wingard vedi scheda film

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La recensione su You're Next

di zombi
3 stelle

la famiglia americana è una festen, talmente frullata, ma non frollata al punto giusto, da essere vuota come una sceneggiatura in cui non si crede e una realizzazione banalizzata da un'alzatina di spalle

un fake divertissement per arrivare ad un orario decente per mettersi a letto.

TU!...SEI IL PROSSIMO a vedere uno slasher troppo pulitino e troppo "compitino da finto secchione" che vuol far vedere quanto ha studiato su wiki.

TU SEI IL PROSSIMO che non verrà nemmeno lontanamente scosso dal seppur minimo brividino da "sedia scomoda", e andrà a dormire tranquillo ripassando la lista delle cose da fare l'indomani.

SOOOOOO!?!?!?!?!?..... NEXT PLEASE.

la famiglia americana borghese benestante, con villa nei boschi, tre figli di cui due accasati come borghesia benpensante vuole e uno un pò BLACK SHEEP con passato da obeso e presente da affarista fallito, ma con fidanzata inusualmente interessante.

la solita famiglia americana, tanto ritratta e tanto bistrattata, tanto eletta a rappresentazione dell'american way of life, dove per american way of life, s'intende la solita cornucopia di segreti e bugie e drammi irrisolti.

dopo i genitori composti da madre bionda in divisa crema, tortora e biscotto con problemi irrisoltissimi di alcolismo e il padre iper protettivo, con la faccia da uno che è RIUSCITO per il rotto della cuffia, arrivano anche i figli:

il maggiore, eterno bullo coi più deboli afflitto da strabismo per trauma cranico(chiedere alla madre), con moglie virago e chignon alla alla kim novak per darsi il giusto tono da "no ora no" col marito;

la figlia super entusiasta cocca del padre con fidanzato regista di UN documentario e pashmina sulle spalle da intellettuale incurante

e per ultimo il fratello minore, pericolosamente incline a lievitare come un muffin, sguardo smarrito da "cosa racconto a quel miracolato di mio padre per non passare per un democratico che è costretto ad andare a vivere nei motel dietro al castello della principessa di DISNEYLAND ad anaheim" con una fidanzata che immaginiamo riserverà delle sorprese.

non ci vuole molto per innescare il meccanismo "e non ne rimarrà nessuno"; abbiamo conosciuto le vittime e che il massacro cominci senza indugi ulteriori.

siamo perfettamente consapevoli che non siamo al cospetto di "THE DARK AND THE WICKED" di bryan bertino, ma ciò che rende questo film un abuso di pop corn, è la rilassata noncuranza con la quale è stata confezionata.

è come se regista e sceneggiatori si siano divertiti a confezionare un "dai è solo un film divertiamoci" e tu ti ritrovi come un coglione a doverti giustificare con te stesso, dicendoti: "allora sono un coglione se credo che un film mi debba coinvolgere".

non doveva essere un sasso nella scarpa e con la spiegazione for dummies che giunge puntuale come la bolletta del gas da quando russia e ucraina sono in guerra, rimane la sgradevole certezza che quello che intuivi potesse essere, immancabilmente si è verificato.

penso sempre che almeno, se deve essere un "guilty pleasure" o un "so bad is good",che almeno si perdano le inibizioni e si esageri con la bassa, bassissima macelleria, e non che il tutto si risolva con la strizzatina d'occhio dell'ex commesso di negozio di videocassette.

BOHHHH , E MICA LA TARGA DI BOLOGNA

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