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G.I. Joe - La vendetta

Regia di Jon M. Chu vedi scheda film

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La recensione su G.I. Joe - La vendetta

di supadany
5 stelle

Dopo che il primo lungometraggio sui G.I. Joe (2009) aveva deluso le attese sotto tutti i punti di vista, vengono mescolate le carte, cambia il regista con il subentro di Jon M. Chu, credenziali tutt’altro che eccelse (“Step up 2”, “Step up 3D" semmai fa più impressione vedere come prossimamente sia nel bel mezzo di un paio di blockbuster), ma comunque in grado di apportare un discreto impatto almeno con le coreografie e pure il cast vede parecchi ingressi ed uscite.

Va un po’ meglio, ma rimane un film privo di una spiccata identità in grado di fargli assumere una definita dimensione.

Durante una missione, i “G.I. Joe” subiscono un’imboscata e vengono pubblicamente accusati, falsamente, di aver cospirato contro il governo che han sempre protetto.

Dietro a tutto ci sono i Cobra che hanno sostituito il Presidente (Jonathan Pryce) e che complottano per la conquista del potere assoluto attraverso la minaccia nucleare.

Tocca ai pochi Joe sopravvissuti, capitanati da Roadblock (Dwayne Johnson), capire cosa sta accadendo e salvare “capra e cavoli” avvalendosi anche dell’aiuto in extremis di Joe Colton (Bruce Willis).

 

 

Il primo “G.I. Joe” era davvero troppo fragoroso, in pieno stile “Stephen Sommers”, questa volta si cerca un tenore maggiormente poliedrico, chiaramente sempre all’insegna dello spettacolo più facilmente assimilabile.

L’intrigo purtroppo ha le gambe corte, con tutte le esemplificazioni del caso di fronte ad un quadro suscettibile di un’alta tensione che però latita, almeno sul piano action le cose migliorano.

Infatti, alcuni combattimenti sono coreografati alla grande, almeno una sequenza è di ottimo impatto visivo, vedi la sezione in alta montagna con un vorticoso inseguimento, in generale c’è anche spazio per sdrammatizzare con qualche acuto nel nome della leggerezza più tamarra.

Migliora il cast; Dwayne Johnson fa praticamente staffetta con Channing Tatum prendendosi le stigmate del protagonista (ed è meglio così), l’inserimento di Bruce Willis in corsa non fa miracoli, ma in qualche modo ricorda “Red” e poi Bruce è sempre Bruce anche se il tempo vola, Adrienne Palicki è una discreta presenza fisica, infine nei duelli marziali Byung-hun Lee e Ray Park si fanno decisamente valere.

Rimane comunque un film molto più esplosivo che ragionato, la tipologia di operazione è chiarissima, e nel suo piccolo nemmeno troppo malvagia, ma quando si tirano in ballo cospirazioni mondiali e pericoli nucleari, poi bisogna anche gestire il tutto con maggior attenzione e far passare un po’ tutto come se si fosse ad una sagra di paese è una esemplificazione fin troppo madornale che, aggiunta alla mancanza di un villain di peso, grava parecchio un po’ su tutto il resto.

Più divertente del primo capitolo, ma i “G.I. Joe” al cinema sono ancora lontani dal trovare una conformazione adeguata.

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