La recensione su Un anno da leoni

di simonebulleri

6 stelle

Il pacioccoso impiegato Brad, lo squalo di Wall street Stu e il campione di birdwatching in carica Bostick partecipano al North American Big Year, una estenuante competizione della durata di un anno, durante la quale dovranno avvistare - per vincere - più di 750 pennuti su tutto il territorio americano (isole comprese). Affronteranno a modo loro la gara che si tramuterà ben presto in una vera e propria metafora di vita, con il classico focus su quello che conta veramente (La vita è meravigliosa di Capra docet sempre) e sul prezzo da pagare (a volte anche molto amaro) per inseguire fino in fondo le proprie passioni che, per quanto assurde possano sembrare, ci determinano per quello che siamo. Frankel schiera all'attacco tre pezzi grossi della commedia americana: Steve Martin reduce dal flop della Pantera rosa 2,

Owen Wilson appena uscito dall'esperienza con Woody Allen e Jack Black in un momento di stallo di carriera.

I tre amigos, comunque, tengono in piedi la esile sceneggiatura di Franklin, senza neppure una battuta memorabile, in virtù della loro comprovata comicità slapstick. Fotografia semi documentaristica di Lawrence Sher, già utilizzata in Una notte da leoni, per la nomination dovrà attendere 8 anni, per il Joker di Todd Phillips.

Gradevole.

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