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Postman Blues

Regia di Hiroyuki Tanaka vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Postman Blues

di AndreaVenuti
9 stelle

Postman Blues è un film giapponese del 1997 scritto e diretto da Hiroyuki Tanaka meglio noto come Sabu (attualmente nelle nostre sale con Mr Long); il film ha ricevuto diversi premi tra cui il New blood Award al Cognac Festival du Film policier.

 

Sinossi: Sawaki è uno svogliato postino che vive per inerzia tuttavia dopo un incontro casuale con un suo ex compagno di Liceo,ora membro Yakuza del clan Minato, si susseguiranno una serie di vicende paradossali che coinvolgeranno il nostro Sawaki.....

Negli anni 90 il cinema Giapponese stava vivendo una nuova età dell'oro grazie all'esordio di una serie di registi che modificano dalle fondamenta tutti i generi cinematografici possibli (Miike, Kitano, K. Kurosawa, Tsukamoto....) e tra i tanti nomi troviamo quello di Sabu, ex cantante datosi prima alla recitazione poi alla regia; tra gli anni 90 e i primi 2000 Sabu si focalizza sul cinema nero proponendo tragicommedie molto ironiche e rivoluzionarie come dimostra questo film, già a partire dal prologo:

Sabu ci mostra l'inizio della giornata lavorativa di Sawaka tra ufficio e consegna delle lettera, il tutto giocato con un montaggio alternato dove inizialmente prevale uno stile lentissimo che combacia con la voglia di lavorare del giovane ma pian pianino il montaggio si fa sempre più martellante (sussegurisi velocissimo interno/estreno) che prelude a qualcosa di inaspettato che tuttavia non si verifica, almeno per il momento.....

 

Poco dopo il prologo, come già evidenziato nella sinossi, il nostro protagonista inconterrà un suo ex compagno di classe (ora yakuza) che a sua insaputa è  sorvegliato dalla polizia; quest'ultimi pensano che il giovane postino possa essere in qualche modo immischiato con la Yakuza per cui decidono maldestramente di insegurilo e spiarlo per tutta la città.

il tema dell'inseguimento è una caratteristica peculiare del cinema di Sabu di queso periodo, tematica strettamente connessa con il gioco delle coincidenze e del destino beffardo (come dimostra il meraviglioso finale dove tragedia, dolcezza e trascendenza si mescolano alla perfezione).

 

Sawaka durante la sua routine lavorativa oltre all'amico incontrerà altri due soggetti che gli miglioreanno la sua esistenza fino a quel momento molto apatica:

1) una giovane malata terminale di cancro, la ragazza fa capire al nostro "eroe" quanto sia importante la vita e sopratutto il presente da vivere pienamente e senza rimpianti, qui velata critica del regista al sistema lavorativo giapponese che spinge i suoi lavoratori oltre i limiti affichè producano di più, il tutto a discapito di salute e legami socio-famigliari. Tra i due nascerà l'amore per nulla smielato e banale altro grande merito del regista.

2)Joe il killer, anche lui malato terminale; un soggetto emarginato dalla società anzi un fantasma un po' come il nostro Tanaka che non si sente per nulla considerato. Il killer si aprirà al giovane postino raccontandogli degli aneddoti del suo lavoro, che ci vengono mostrati attraverso dei flashback, ad esempio:

A) Il killer in azione sta per assassinare un anziano uomo (probabilmente un malavitoso), qui Sabu utilizza il montaggio altrenato tra carnefice e vittima che si conclude con la morte brutale di quest'ultimo, il tutto messo in scena in maniera sia elegante sia glamour che ricorda un certo noir hongkonghese (colore e nelle movenze del killer).

B) Qualificazione torneo nazionale dei killer, il regista dedica ampio spazio ai primi due partecipanti, Mr Leon (chiaro omaggio a al film di Luc Besson) e soprattutto Ms Brigitte Lin (Hong kong express, Wong Kar-wai).

Postman Blues è un film nel complesso molto stratificato (si segnala anche una forte critica alla polizia e al mondo Yakuza) ma facilmente seguibile grazie alla bravura registica di Sabu nel sapere alternare uno stile registico diversificato, a tratti "classico" (pensiamo alla macchina da presa bassa e fissa alla Ozu oppure lenti movimenti di macchina) oppure dinamico e dirompemnte come nel prologo e nel finale, il tutto unito ad una narrazione molto interessante.

 

Da vedere assolutamente 

 

 

 

 

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