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Vacanze di Natale a Cortina

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Vacanze di Natale a Cortina

di marcopolo30
3 stelle

Dopo 28 anni dal primo “Vacanze di Natale”, il cinepanettonismo torna lì dove ebbe origine: Cortina d'Ampezzo. Sfortunatamente la scelta nostalgica della location non influisce in maniera positiva sul film, che non si discosta affatto dal modesto livello del resto della serie.

Vacanze di Natale a Cortina”, AD 2011, doveva rappresentare la degna (diciamo così) conclusione, dopo ben 28 anni della serie “Vacanze di/in/a...qualche parte”, ciclo iniziato proprio sulle nevi di Cortina d'Ampezzo nel lontano 1983. Così avevano lasciato intendere gli autori, tipo un ludopata che promette che quello che sta per inserire nella slot-machine sarà l'ultimissimo euro che si gioca. E infatti la promessa ha retto solo 3-4 anni, poi sono arrivati “Vacanza ai Caraibi” e ancor più recentemente “In vacanza su Marte”. Ma, ammettiamolo, poco sarebbe cambiato se tale sottintesa promessa fosse stata rispettata. Questo “Vacanze di Natale a Cortina” non offre infatti nulla di nuovo né di maggiormente positivo (né di in qualche modo nostalgico, data la location scelta) rispetto alla numerosissima schiera di cinepanettoni che lo hanno predeceduto. La sceneggiatura dei Vanzina poggia su tre storie parallele che se montate in altro modo darebbero né più né meno un film a episodi. C'è l'immancabile Christian De Sica, vero marchio DOC eppure DOP del cinema Made in Vanzina & Parenti, che è questa volta un ricco avvocato Romano, impenitente seduttore che ha appena deciso di appendere tale attività al chiodo (quella di seduttore, non di avvocato) quando scopre una possibile tresca extraconiugale di sua moglie. Il secondo filone vede protagonisti il lumbard Ivano Marescotti e il siculo Dario Bandiera, col primo alla ricerca della firma di un magnate russo su un lucroso contratto e il secondo, suo autista, infaticabile tombeur de femmes. L'ultimo troncone vede in campo due coppie di 'popolani' (Ricky Memphis – Valeria Graci & Giuseppe Giacobazzi – Katia Follesa) imbucatesi in qualche modo in tale ambiente da VIP, con risultati però assai diversi. La parte con De Sica è uguale a mille altre interpretate dal nostro nel corso dei decenni, con unica differenza il minor minutaggio riservato al figlio del grande Vittorio. Decisamente un bene. Quella della coppia Marescotti – Bandiera è probabilmente l'unica che funziona, con due protagonisti così eterogeneamente assortiti che riescono insieme a regalare qualche occasionale gag divertente. Il trancio con le due coppie di edicolanti è invece un vero crimine: non solo offre gags e situazioni scontate e che quindi producono divertimento pari allo zero, ma denota/conferma un'opinione che gli autori hanno sempre avuto del 'popolo', e cioè che tutti essi (leggasi: tutti noiarti), chi più chi meno, hanno come unica ambizione nella vita quella di entrarvi in quello squallido mondo dei Very Important Person del quale per ben 28 anni, puntuali come le tasse, ci hanno offerto uno scorcio vacanziero.

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