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Pollo alle prugne

Regia di Vincent Paronnaud, Marjane Satrapi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pollo alle prugne

di zombi
4 stelle

di qualsiasi cosa parli questo film poco importa, perchè se non sei più che predisposto, alla fine ti farà crollare dal sonno. potevamo essere in qualsiasi città immaginaria di un qualsiasi reame immaginario, ideale o meno, legato a ricordi reali o fantastici del passato di qualcuno, ma tutto rimarrà sempre più invischiato in un zuccheroso, glassato, iper colorato, saturo e idrogenato angolo del nostro stomaco e(se non ti addormenti) vomiterai dal "troppo". nasser-ali(amalric, il tipico francese bruttino e tremendamente e perversamente arrazzante), dopo che la sua isterica e bruttarella mogliettina(de medeiros) sposata a forza le rompe l'adorato violino, decide di morire. ci impiegherà 8 giorni. tornano i ricordi con la madre(rossellini), rea di avergli fatto sposare la poverina che semplicemente non ama e nei suoi sogni incontrerà pure i figli da grandi, quando lui sarà migrato negli stati uniti e lei invece diventerà chiara mastroianni e morirà a furia di infarti, causati da eccessi quali fumo e alcol per aver perso l'amore della sua vita. il film non è brutto, ma non dice niente, dicendolo con gran sfoggio di tecnica, che alla fine viene a noia e basta. in una teheran anni 50 che sembra un quartiere di parigi, si svolge la storia di questo nasser-ali che decide semplicemente che la sua vita non vale più la pena di essere vissuta perchè il suo violino è distrutto. per carità, carriera stroncata da una moglie che ha desiderato nella vita solo di sposarsi con quell'uomo che non l'ama e per di più le fa fare due figli e la obbliga a lavorare(sicuramente un lavoraccio visto l'acredine)lei laureata in matematica. gran sfoggio di nomoni da film d'auteurs da amalric a rossellini, passando per de medeiros e mastroianni, che tra l'altro non se la sbrigano nemmeno indegnamente. mastroianni sciantosissima col capello nero e mesh bianca sulla frangia dedita al gioco delle carte e sigarillo perenne tra le dita, purtroppo sprecata in un cameo sfuggente anche se incisivo(che bella che è!!!). più buttato lì a mò di pubblicità di sit-com il futuro del figlio negli stati uniti. sempre bella e affascinante la rossellini che ama il figlio ribelle nasser-ali e lo fa studiare violino da un gran maestro. "non ti perdonerò mai" dice alla moglie dopo che lei le fracassa lo strumento... il violino... e lo struggersi di nasser-ali per giungere al cimitero ha un senso, un significato solo nell'ordine di come può essere fantasioso il tragitto filmico per arrivarci. non male l'incontro con l'angelo della morte, ma sono bei disegni isolati di un fumetto che non hai voglia di leggere  e ti accorgi che guardarlo in ti-vi non risolve molto le cose.

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