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La kryptonite nella borsa

Regia di Ivan Cotroneo vedi scheda film

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La recensione su La kryptonite nella borsa

di alan smithee
6 stelle

Esordio alla regia dello scrittore Ivan Cotronero, il film sensibile e dolceamaro, vanta un cast eccezionale (forse sin troppo e forse un po' sprecato) e un lancio commerciale inconsueto per un'opera prima, che ha avuto persino l'onore di partecipare (in concorso ufficiale - troppa grazia anche con le migliori intenzioni) all'ultimo ed appena concluso Festival di Roma.
A Napoli nel '73 il piccolo Peppino vive la sua fragilita' ed insicurezza di bambino occhialuto e non particolarmente integrabile fra i coetanei, tra una madre dolce ed affettuosa, ma presto vittima di un esaurimento nervoso in seguito alla scoperta dei ripetuti tradimenti del marito, due zii sciamannati, tutti dediti allo svago, moda hippie, sesso e fumo libero di quegli anni; e un cugino un po' strambo convinto di essere Superman, vittima di un incidente-suicidio del quale alla fine si scopriranno le drammatiche ragioni, ma che continuera' ad apparirgli come una visione nei momenti di solitudine o necessita'. Un film delicato che ha molto, forse troppo da dire per riuscire a dedicare spazio adeguato a tutte le argomentazioni ed ai personaggi che introduce. Un film sincero e commovente in un finale sui tetti di una Napoli maestosa di bellezza nelle prime luci del mattino, quando il cugino-Superman spiega a Peppino che la diversita' che entrambi hanno in comune sara' la ricchezza della quale lui non ha saputo ed osato avantaggiarsi nella sua breve vita. Un film che, dicevamo prima, forse spreca talenti del calibro di De Rienzo e non valorizza una Capotondi comunque in parte, ma che regala l'ennesima prova superlativa di una Golino piu' intensa e sofferta che mai, coadiuvata in un duetto da un magnifico Fabrizio Gifuni-psicologo che regala al film uno dei momenti migliori della pellicola. Da citare infine un divertente e spiritoso cameo per Anita Caprioli, nei panni della seconda mamma - quella dei cieli - che, muta e con lo sguardo tra il compassionevole e il rassegnato, ci offre una delle parti piu' esilaranti della commedia, al pari della tragicomica sorte dei tre pulcini kamikaze, vittime di un maldestro padre Zingaretti, che a suo modo dimostra al figlio che comunque, "la vita va avanti".

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