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Strange Circus

Regia di Shion Sono vedi scheda film

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La recensione su Strange Circus

di maurizio73
7 stelle

Tra sogno e (cruda) realtà, la storia della piccola Mitsuko, abusata dal padre e ripudiata dalla madre, che avrebbe voluto sostituirsi a lei fino ad uno straziante scambio di ruoli e di proiezioni di una allucinata fantasia che cerca il rimosso ma trova solo l'orrore.Dalla elegante e coltissima citazione dell'incipit ('Controcorrente', il romanzo febbricitante e allucinato di Joris Karl Huysmans), il regista, scrittore e musicista giapponese Sion Sono accarezza già il senso di una crudeltà ed ambiguità narrativa che fa del dualismo tra sogno e realtà, fantasia e ricordo, identità e la sua proiezione malata la chiave di lettura e la cifra stilistica di un film che se da un lato è perfettamente acsrivibile alla tradizione fantastica del cinema giapponese (morbosità sessuale, teatrale senso del tragico, prolissità narrativa al limite del parossismo) dall'altro impressiona per la caleidoscopica moltiplicazione delle soluzioni figurative sempre alla ricerca di una rappresentazione finale che trova nella circolarità della trama la sua fondamentale indeterminatezza. Spettacolo non per tutti i gusti ed a tratti delirante, il film di Siono si muove negli allucinati territori di una elaborazione lynchiana dell'inconscio che confonde tanto i piani della realtà quanto quelli dell'identità, un gioco di specchi dove trovare riparo agli irriducibili traumi di una violenza domestica che sembrano colpire in egual misura tanto il ruolo subalterno di una moglie-gheisha quanto quello di una figlia-schiava, vittime l'una di una morbosa tirannide sessuale e degli incestuosi abusi paterni l'altra. Se orrore e pornografia sembrano i codici di un linguaggio cinematografico che vuole attrarre e disgustare insieme lo spettatore, la semiologia del racconto si snoda piuttosto sull'uso ossessivo della colonna sonora e di riferimenti (meta)letterari che riscrivano (dall'interno) la inestricabile verità di una storia che si dispiega come un rebus cui soltanto la folle e artificiosa messinscena di una rappresentazione circense sembra dare forma: "...Life... is but a walking shadow; a poor player, that struts and frets his hour upon the stage, and then is heard no more: it is a tale told by an idiot, full of sound and fury, signifying nothing" (W.Shakespeare). Che quello che ci venga narrato sia la verità o frutto della fantasia malata di una scrittrice folle poco importa, il microcosmo di pazzia e di aberrazione che affollano la storia di Siono sembrano i riflessi di una realtà che sembra riprodurre l'eco dei suoi assunti nelle molteplici versioni delle sue proiezioni fantastiche tanto assurde e insensate quanto lo possono essere i loro speculari modelli di riferimento nell'inestricabile dualismo madre/figlia. Brava e conturbante l'attrice e modella (anche hot) giapponese Masumi Miyazaki e meritato Premio della giuria al Festival di Berlino 2006. 

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