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Silvio Forever

Regia di Roberto Faenza, Filippo Macelloni vedi scheda film

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La recensione su Silvio Forever

di mm40
6 stelle

Perchè no? Come rilettura di quarant'anni di storia italiana alla luce del berlusconismo (da Milano 2 ai giorni di questo documentario), Silvio forever non è assolutamente un lavoro da sottovalutare; il punto su cui fa leva la sceneggiatura dei giornalisti Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo è semplicissimo e altrettanto efficace, ovvero: far parlare di sè stesso Berlusconi in persona. Tutto, fuorchè un problema semplice da risolvere: perchè il materiale è - per arrivare subito al punto - troppo. E chissà quanto dev'essere costato, in termini non soltanto economici, ma di ricerche, fatiche, rielaborazione e scelta dei testi, messa in scena, montaggio e via dicendo, un'opera sia pure incompleta (parecchio, a dire il vero) e tutt'altro che approfondita come questa; a voler ricostruire sul serio, con pretese di esaustività, la vita del Cavaliere nelle sue stesse parole, si rischia di perdere la vita propria, per quanto a lungo si possa campare. Silvio forever è pertanto un lavoro - nei limiti appena specificati - assolutamente encomiabile dal punto di vista della fattura, che ci ricorda che Faenza è anche un regista (non politico, ma) attento alla politica e in particolare a quella del suo Paese, ovvero lo stesso cineasta che fece partire nel 1977 il progetto (troppo) ambizioso di Forza Italia!, che la Dc (protagonista di quell'opera-collage, in un certo senso simile a questa) stroncò sul nascere e costrinse alla diffusione sottobanco per circa tre decadi. Se Forza Italia! era un parto collettivo di una nutrita schiera di intellettuali dell'epoca (Padellaro, Saviane, Rossella, Faenza e altri ancora), qui però non partecipano che Stella e Rizzo, più qualche adesione 'informale', tramite materiale d'archivio, da parte di Fo, Paolo Rossi, Luttazzi, Benigni e altri nomi di una certa rilevanza che hanno incontrato sul loro cammino il ciclone berlusconiano. La forza di Silvio forever è tutta in questa narrazione in prima persona tramite la voce di Berlusconi o di Neri Marcorè che lo imita rileggendo alcune sue dichiarazioni significative: qualsiasi commento è evitato proprio perchè superfluo, perchè il fenomeno-Berlusconi è qualcosa di talmente eccessivo in ogni direzione, fa talmente parte dell'Italia a cavallo fra ventesimo e ventunesimo secolo, da non richiedere alcun tipo di didascalia o motivazione. Berlusconi, ahinoi, è. Punto e basta: la Storia purtroppo o per fortuna (per i suoi sostenitori, si intende) non lo dimenticherà. Alla fine della visione di Silvio forever rimane comunque un inevitabile senso di incompletezza: sia per la mole inusitata di documentazione che uno sviluppo completo dell'epopea berlusconiana richiederebbe, mentre qui i fatti sono per forza di cose, come detto, trattati abbastanza sbrigativamente; sia per il non trascurabile motivo che Silvio è ancora al potere (e la censura Rai sulla trasmissione del trailer del film ne è stata l'ennesima controprova) e quel 'forever' del titolo, se non genera il suddetto senso di incompletezza (come andrà a finire questa storia?), quantomeno genera un'ansia tremenda. 6,5/10.

Sulla trama

Vita e opere (imprenditoriali e politiche) di Silvio Berlusconi, attraverso una serie di dichiarazioni dello stesso.

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