Regia di Tonino Valerii vedi scheda film
Film fin troppo sottovalutato. Non un capolavoro, s'intende, ma nemmeno un pasticcio come molti dicono, o hanno detto. Nel 1973, all'uscita nelle sale, "Il mio nome è nessuno", riscosse un successo clamoroso, vuoi per il nome in locandina di Terence Hill (famoso per la serie di Trinità), vuoi per alcune coincidenze esaltanti: si tratta di un western, diretto da Tonino Valerii (regista discontinuo, ebbe comunque il merito di trasporre in immagini "Il Deserto Dei Tartari"), vede come 'guest star' alla regia Sergio Leone, appena uscito da un successo come "C'era una volta il West" e intento a girare (ma questo il pubblico non poteva saperlo) "Giù la testa". Non è un caso, che insieme a T.Hill, compaia anche l'impeccabile Henry Fonda. Il pubblico corse in massa, ed ebbe ragione: un western così scalcinato eppure così divertente non si era mai visto. Niente violenza, poche ammazzatine (spesso di massa, per cui meno indolori da un punto di vista prettamente cinematografico), due simpatici protagonisti un pò mascalzoni, e un fondo plateale di ironia, divertimento e senso del ritmo. Con qualche sequenza addirittura memorabile (l'incipit, il finale con il treno guidato da T.Hill). Spiace per alcuni palesi difetti di costruzione e narrazione, ma, in fondo, sottovalutare un film del genere è stato per anni un peccato. Quel grande successo di pubblico era meritato, perlomeno al cinema si vedevano cose se non ottime perlomeno buone. Oggi, purtroppo, non è più così.
Voto: 6, 5.
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