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L'estate di Martino

Regia di Massimo Natale vedi scheda film

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La recensione su L'estate di Martino

di FilmTv Rivista
4 stelle

C’è l’eco lontana accennata di Apocalypse Now. Un mercoledì da leoni c’è già stato, Point Break deve ancora venire. Qui il surf segna l’amicizia tra il capitano statunitense Clark e l’adolescente Martino. L’estate del 1980, contrassegnata dalla tragedia di Ustica del 27 giugno e l’attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto, rappresenta per lui un percorso decisivo di cambiamento e crescita, segnato anche dal rapporto con Silvia, la ragazza del fratello. Tratto da Luglio 1980, la sceneggiatura di Giorgio Fabbri che ha vinto il Premio Solinas nel 2007, il film è ambientato quasi interamente in un’assolata spiaggia pugliese. La pellicola di Massimo Natale pretende di puntare su più registri, facendo diventare evanescente il desiderio del protagonista e togliendo vitalità alle scene sul mare in cui Treat Williams appare come quei vecchi attori americani che servono solo come elemento di richiamo nel cast. Il tutto è poi enormemente appesantito dalla voce fuoricampo con il racconto della favola di “Dragut”, alla fine insostenibile. Per trascorrere altre estati nel cinema italiano, meglio ripassare dalle parti di Mazzacurati (L’estate di Davide) e Reggiani (L’estate di mio fratello).

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 47 del 2010

Autore: Simone Emiliani

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