Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Dire che Colin Firth meriti la statuetta dell’Oscar è certamente riduttivo: la sua performance è semplicemente sbalorditiva. Ho avuto la fortuna di vedere il film in lingua originale così da apprezzare al massimo la sua bravura, sia per l’impegno che ha profuso nel diventare il personaggio di Giorgio VI (in questo lo ha aiutato il suo aplomb di tipico cittadino britannico), sia per la perfezione di recitare una persona balbuziente. Difatti il film è principalmente centrato sulla difficoltà di questo monarca che non voleva essere re proprio per via di questo suo gravissimo difetto e sentirlo schioccare la lingua nel durissimo tentativo di pronunciare le parole che non volevano proprio uscire dalla bocca è stato uno spettacolo nello spettacolo. Chissà le difficoltà del doppiatore! Se poi aggiungiamo una sceneggiatura molto bella, degna di un sicuro Oscar e degna di un affascinante opera teatrale e se poi aggiungiamo la risaputa bravura di un attore quale Geoffrey Rush (anche lui sarà premiato?), nei panni di un falso logopedista, con cui il re ha diversi dialoghi-battibecchi sferzanti, litigiosi, amichevoli e a volte rispettosi e irrispettosi, il risultati sono evidenti.
A mio parere, assieme al recente HEREAFTER, siamo davanti al miglior film della stagione, anche per merito di una accorta regia e di uno stuolo di attori e attrici di grande calibro. La mia stima per Colin Firth è aumentata, a prescindere dal fatto che mi era già simpatico prima in quanto è un uomo sposato con una italiana, ha due figli con nomi italiani ed ama tanto l’Italia, anche se…ma questa è un’altra storia (politica). Da non perdere.
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