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Séraphine

Regia di Martin Provost vedi scheda film

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La recensione su Séraphine

di FilmTv Rivista
6 stelle

1914, venti di guerra sull’Europa. Nella provincia francese si è ritirato

Uhde, insigne gallerista e critico d’arte parigino, ma di origine tedesca, che comincia a sentire sulla propria pelle la tensione del conflitto prossimo venturo. Al suo servizio Séraphine Louis, domestica dai modi spicci raccomandata dalle suore e dalla ricca ma grossolana locataria. Séraphine, quasi in segreto, dipinge, e quando Uhde si accorge di avere a che fare con un talento eccezionale, cambia la natura del loro rapporto. Grande successo del cinema francese “d’autore”, distribuito in Italia con due anni di ritardo, Séraphine è il tipico film da cineforum, di cui non si può che parlare bene. Invita al dibattito sciorinando temi diversi, dall’emancipazione della figura femminile al centro della scena (autodidatta, culturalmente acerba, vagamente simile alla nostra Alda Merini, poetessa) all’esasperazione dei conflitti di classe (ancora una volta, veri motori della storia) fino alla relazione di crescita reciproca tra due personaggi di estrazione sociale opposta. La prova della protagonista Yolande Moreau, premiata con un meritato César, l’Oscar francese, è semplicemente superba. Bellissime le due sequenze di preparazione dei colori (la ricerca delle materie prime naturali al fiume e la lenta lavorazione, come se la donna artista stesse cucinando). Minuziosa l’immedesimazione con una figura realmente esistita, figlia povera di un’epoca. Tuttavia il personaggio più interessante e meno prevedibile del film è Uhde (Ulrich Tukur), tormentato intellettuale vittima due volte dell’idiozia umana e della carneficina imminente (traditore per i tedeschi, nemico per i francesi). E mentre si passano in rassegna gli autentici bozzetti di Picasso, il critico resta affascinato, persino intimorito soprattutto dai soggetti di Séraphine, che anticipando gli umori cupi del secolo breve appena cominciato non dipinge che mele, pere, foglie... Nature morte.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 43 del 2010

Autore: Mauro Gervasini

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