Regia di John Wells vedi scheda film
Dramma realistico, un grande gesto di tenerezza made in Usa verso i precari della crisi economica. Come già Jason Reitman nel suo Tra le nuvole, John Wells (produttore e scrittore di E.R.) analizza la crisi mettendo in luce le dinamiche del cuore dell'uomo: anzitutto ciò che sostiene la vita è, prima ancora del reddito, la famiglia e una compagnia di amici. Da questo non si può prescindere. Si può perdere tutto ma se alla base vi è un'unità di vita condivisa niente ti distruggerà. Quindi, guardando al lavoro, si afferma che nel muoversi per esso non si possono avere pretese. Ogni possibilità, dalla più remunerativa alla più umiliante, è un dono da non sprecare. E' quanto accade a Ben Affleck, dirigente licenziato, che ritroverà il sorriso in un cantiere di muratori. Infine, contrapposta alla figura del dirigente senza scrupoli morali, viene mostrata la figura del buon impreditore che investe il proprio patrimonio per creare nuovo lavoro. Avendo i soldi, si sente in dovere di contribuire alla ripresa del paese. Così si è ricostruita l'Italia dopo la seconda guerra mondiale.
Si tratta insomma di uno sguardo che l'America sta a poco a poco riscoprendo: la crisi dell'economia è anzitutto la crisi dell'uomo e "solo ritrovando l'uomo, si ritroverà la giusta economia" (A. Einstein sulla crisi del '29).
Nota finale per il cast d'eccezione: Ben Affleck, Kevin Costner, Tommy Lee Jones, Chris Cooper, Maria Bello, Rosemary DeWitt, tutti al loro posto. E già solo per essere riuscito a dirigere magistralmente attori tanto diversi e ingombranti, giù il cappello a John Wells.
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