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American Life

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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La recensione su American Life

di leporello
2 stelle

Burt e Verona (uno col nome da Simpson, l’altra in odor di Pandoro) sono, a mia personale memoria, i due personaggi più deprimenti mai visti su uno schermo cinematografico. Lo sono anzitutto fisicamente, sin dall’esordio: uno che lappa la cippa tenendosi su i calzini non può che generare discredito per tutto l’universo dei testosteroni ed oltre, prova ne sia l’entusiastica non-reazione della tipa che, non per niente, finisce per prenderlo a sberle. Lo sono intellettualmente, zingarando per le Americhe alla ricerca di non-ci-si spiega cosa, affastellando dialoghi che, messi a confronto, i trentenni di Muccino sono dei piccoli Dostoevskij. Lo sono cinematograficamente, vittime di una regia falso-indipendente che sbaglia ogni estetismo possibile e immaginabile, dal bacio sulla desert-road ripreso nel primo terzo a sinistra dell’inquadratura, al boeing multiriflesso in vitro nelle fasi del decollo, finanche alle didascalie voltapagina proposte a pieno schermo in Arial Black formato 320 pixel/cm. Ma il climax si raggiunge, come in ogni depressione che si rispetti, nel sottofinale: il kilometrico scambio di promesse idiote che si scambiano i due idioti distesi sulla rete elastica (si sono distesi pressochè ovunque i vari personaggi del film, dal lettone frikketone alla vasca Jacuzzi, mancava solo una scena con distensione sui “cacti” , plurale latino per cactus magistralmente riportato in una delle poche scene che strappa un laconico sorriso)  genera inevitabilmente nello spettatore la risoluzione di alzarsi e andarsene se solo si sentisse ancora un altro “e tu promettimi che….”. Ovviamente, dato che la depressione è notoriamente una patologia paralizzante, gli ultimi due “promettimi che….” l’ormai depressissimo spettatore non riesce a risparmiarseli, e si lascia torturare fino ai titoli di coda…. Guardati  giusto per capire  quale era il personaggio affidato a  Jeff Daniels, che io mica l’ho riconosciuto, e che naturalmente la depressissima signora debitamente alzatasi proprio di fronte a me  nel momento critico, mi ha impedito di individuare. Meno male che a casa è avanzato dello spumante… ridiamoci sopra….
Todd Solondz… dove sei???? Ma lo sai che a questo gli danno del cinema indipendente come al tuo????

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