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La passione

Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film

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La recensione su La passione

di mm40
6 stelle

Silvio Orlando è del '57, Carlo Mazzacurati del '56: inevitabile dedurre che il regista ci stia parlando di sè stesso, anche perchè il soggetto è opera sua e la sceneggiatura è un parto a otto mani al quale hanno partecipato anche Doriana Leondeff, Marco Pettenello e Umberto Contarello, usuali collaboratori di Mazzacurati. Nulla di trascendentalmente nuovo in questa storia di un regista (ma potrebbe ugualmente essere uno scrittore, un pittore, qualsiasi artista o intellettuale) in crisi profonda, giunto alla mezza età con un fardello di debiti - morali o materiali che siano - ben più gravoso di quanto sia dolce la somma dei crediti con la propria arte. Orlando è l'ottimo protagonista che conosciamo e al suo fianco ci sono garanzie come Messeri, la Sandrelli, Battiston; non sfigurano neanche la Smutniak e la Capotondi, dai curriculum meno 'nobili' dei precedenti nomi; nota a parte per Corrado Guzzanti, il cui personaggio è molto peggio che una stonatura in questo film: una caratterizzazione forte delle sue che altrove - in televisione o in una pellicola dichiaratamente comica, per esempio - si sarebbe divorata la scena e che qui finisce per ridursi a una sterile macchietta. Davvero peccato, anche perchè al cinema un attore pur dotato come Guzzanti non ha mai avuto molte occasioni. La passione non è 'semplicemente' l'8 e 1/2 di Mazzacurati perchè la storia parla chiaro: non siamo di fronte al monologo sulle/delle nevrosi di un regista, ma piuttosto a un quadro complessivo che rispecchia una crisi diffusa nella società contemporanea, una disaffezione verso il teatro/cinema/arte, un preoccupante deficit 'all'italiana' di valori morali (un danno ai beni culturali nazionali riappianato accettando di svolgere in cambio un lavoraccio: italian style). Ma la polemica, pur espressa in maniera gradevole e funzionante, è fondamentalmente poco incisiva. Fotografia di Luca Bigazzi; musiche di Carlo Crivelli; in produzione anche Rai cinema. 6/10.

Sulla trama

Per un regista dalle alterne fortune, attualmente in crisi, sono due i principali crucci: allestire una rappresentazione sacra paesana per saldare un debito e trovare idee per un futuro progetto, per il quale gli è già stata assegnata un'attricetta di nessun valore, ma di chiara fama.

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