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La mia signora

Regia di Tinto Brass, Luigi Comencini, Mauro Bolognini vedi scheda film

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La recensione su La mia signora

di mm40
6 stelle

Tanto mestiere e qualche idea apprezzabile; l'ennesimo film ad episodi - discontinuo e logicamente frammentario - di quegli anni, voluto dal produttore De Laurentiis per la moglie (la Mangano), protagonista comunque ineccepibile al fianco di Albertone. Sorprende, al fianco dei già noti e affermati Bolognini e Comencini, l'ingaggio in compagnia di Tinto Brass; e sorprende non tanto alla luce della sua futura carriera 'sporcacciona', distante anni luce da questo prodotto, quanto per il tono asciutto e misurato che riesce a darsi, in quegli anni in cui il regista alle prime armi scimmiottava Godard ed abusava spesso e volentieri di montaggio, voci fuori campo, inquadrature bizzarre. Tutt'altro, fortunatamente. Gli episodi migliori sono comunque quello di Bolognini ambientato in aeroporto e quello di Comencini (l'imprenditore e la prostituta).

Sulla trama

5 episodi di vita di coppia. Un uomo è ossessionato dal canarino della moglie: imbraccia così il fucile. Un imprenditore ingaggia una prostituta per fare bella figura con un ministro, ma lei, sul più bello, si rifiuta di concedersi. Un malato viene visitato dalla famiglia, ma sta meglio senza i parenti. All'aeroporto uomo e donna vedono partire i rispettivi moglie e marito; sperano così nel disastro aereo. Un maniaco di automobili preferisce la propria Jaguar alla moglie.

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