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Il calabrone verde

Regia di Michel Gondry vedi scheda film

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La recensione su Il calabrone verde

di FilmTv Rivista
6 stelle

Seth Rogen non è solo l’esponente più in vista del cosiddetto “Frat Pack”. Lui è soprattutto uno dei pochissimi a(u)ttori emersi nel cinema statunitense degli ultimi anni. Nel suo dna la comicità yiddish è rielaborata alla luce della lezione di John Belushi e poi virata verso un lavoro di (ri)scrittura della gag e del dialogo che ha pochi eguali (rivedere Funny People, please). Sarebbe un errore quindi considerare Rogen un semplice virtuoso della parolaccia e un onnivoro di pop culture. Scoperto da Judd Apatow, sceneggiatore al servizio di autori devianti del calibro di Sacha Baron Cohen, Rogen lavora sulla comicità con la medesima sagacia tritageneri di un Quentin Tarantino o di un Kevin Smith ed è l’unico corpo che possa ambire a (o osare) reclamare l’aggettivo demenziale senza essere pigramente derivativo. In questo senso è legittimo considerare The Green Hornet 3D un film di Rogen a tutti gli effetti. E non solo perché l’ha scritto, prodotto e interpretato, ma soprattutto perché il film rilegge un mitologema della cultura di massa non attraverso altri canoni pop ma solo ed esclusivamente attraverso la personalissima poetica dell’attore. Nell’indossare la mascherina del calabrone verde, Rogen si concede il lusso di riscrivere il ruolo sulla propria pelle evitando così il versante meramente citazionistico di operazioni simili senza però rinunciare al piacere della contaminazione e dell’ironia. Effetti speciali, scene d’azione fragorose, un cattivo irresistibile (Christoph Waltz), un cameo di James Franco, uno del redivivo Edward Furlong e la verve del protagonista permettono di sorvolare sull’inutile Cameron Diaz e su un Edward James Olmos purtroppo sottoutilizzato. Gondry in tutto questo si limita al ruolo di comprimario di lusso e non tenta di fare ombra alla star. Circoscrive i propri affondi all’essenziale (il gioco con split screen che omaggia Super Fly) e tira fuori uno charme da professional hollywoodiano insospettabile. Senza contare che negli Usa il botteghino ha smentito le cassandre che vaticinavano un bagno di sangue per The Green Hornet 3D.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 4 del 2011

Autore: Giona A. Nazzaro

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