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Coming Soon

Regia di Sopon Sukdapisit vedi scheda film

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La recensione su Coming Soon

di Ewan
6 stelle

Shane e Yod lavorano come proiezionisti in una multisala thailandese. Venuto in possesso in anteprima della copia di un film horror di prossima uscita, Shane decide di piratarlo per venderlo poi al mercato nero. Di notte quindi, quando il cinema è chiuso, si chiude in una sala con una videocamera e si proietta il film. La pagherà cara… Il giorno dopo il suo collega Shane scoprirà la terribile verità: la protagonista del film piratato, una vecchia strega che nella scena clou viene impiccata, “esce dallo schermo” per uccidere tutti quelli che, al cinema, assistono alla sua morte.

Cinema thailandese ragazzi, ebbene sì. Che uno dice “Ma che in Thailandia fanno pure i film?”… Azzo se li fanno! E pure tanti! E horror? Hai voglia! La sconosciuta Wave Distribution ora si metterà a distribuirne in Italia qualche manciata (il prossimo già questo weekend, il terzo a settembre) che ovviamente non vedrà nessuno. Se poi come questo lo buttano fuori il 6 di agosto… Comunque, Coming Soon è uno di quei film che possono appassionare, forse, solo i veri animali da cinefilia. Anche solo per il fatto di essere ambientato in un cinema, fuori e dentro le sale, di mostrare le macchine di proiezione in funzione e di sentire certi discorsi fatti nel “dietro le quinte”. Riporta un po’ alla mente il “film nel film” di Scream 2, e non a caso: anche la saga di Wes Craven ha sempre fatto felici più i cinefili accaniti che il pubblico “medio”. Qui molti spaventi sono assicurati, e vedere il film in una sala cinematografica, magari vuota, aumenta ancor di più l’immedesimazione dandoti quasi la sensazione di avere l’impiccata seduta sul sedile accanto al tuo. Dal punto di vista della scrittura Coming Soon è molto superficiale, mostra molta molte scene ad effetto ma non le spiega e appaiono così del tutto gratuite, seppur, appunto, efficaci. Ciò che colpisce del film è la ricostruzione scenica, l’utilizzo degli spazi e del suono: niente di geniale ma tutto estremamente accurato ed accorto.

A risollevare gli animi a quelli convinti di aver già visto tutto il vedibile, a metà film arriva un colpo di scena, col senno di poi prevedibilissimo ma ben piazzato, che ribalta le carte in tavola e ridà slancio alla storia verso un finale che utilizza tutte le canonicità del genere (anche sogni e visioni, ma senza abusarne) con intelligenza. Peccato appunto per la superficialità dei dialoghi. Ma il film è godibile e si potrebbe tranquillamente prestare al consueto remake americano.

E poi, voi lo sapevate che i thailandesi seguono il campionato italiano? Il protagonista, nel film, per guadagnarsi qualche spicciolo, scommette sulle vittorie di Milan, Cagliari e Palermo! Valli a capire… Capisco molto bene invece quelli della Wave Distribution che non hanno una lira da spendere per la promozione dei film: ma il doppiaggio, dato in pasto probabilmente ad uno di quei laboratori che doppiano le soap-opera brasiliane per Italia7Gold, è da voltastomaco.

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