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Mr. Beaver

Regia di Jodie Foster vedi scheda film

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La recensione su Mr. Beaver

di alan smithee
6 stelle

Anche il terzo film da regista di Jodie Foster non suscita in me aspettative clamorose: a piu' di un mese dalla sua uscita infatti vado solo ora a vederlo, per caso, in una saletta cinematografica d'essai che ancora resiste strenua all'invasione prepotente dei multiplex con i loro terrificanti blockbuster, 3d e cartoni computerizzati.
Si lo ammetto, lo sono andato a vedere perche' qui in provincia non c'era nulla di meglio da vedere. Ma come capita talvolta (e per fortuna) mi sono ricreduto, almeno parzialmente, e al terzo film ho riconosciuto uno stile e una tecnica "jodiefosteriana" che rende la famosa attrice una regista di tutto rispetto con una sua personalita' definita. La storia bizzarra di un manager in crisi sull'orlo del suicidio, salvato dall'incontro fortuito con una specie di marionetta dalle sembianze di un castoro, cui fanno da contorno i problematici rapporti con gli altri membri della sua famiglia, non e' altro che un'ulteriore variazione del disagio esistenziale provato dai protagonisti dei due primi film della Foster. Anche nelle precedenti opere sono sempre al centro della vicenda personaggi forse eccentrici ma sempre a disagio per doti di intelligenza che li elevano certamente dalla massa, ma ne fanno anche dei diversi, talvolta degli emarginati.
Mel Gibson torna a far parlare di se' finalmente come attore e non piu' per bizzarre vicende personali ed e' intenso e credibile nell'eccentricita' del suo ruolo, ben assecondato da Anton Yelchin - probabile prossima star - nel ruolo complesso del figlio dallo straordinario talento nello scrivere, e dalla neo star Jennifer Lawrence, ormai inarrestabile e inarrivabile. La Foster si sceglie il ruolo a lei consono e decide di mantenersi funzionale alla storia senza strafare, pensando all'opera nel suo complesso, da brava direttrice d'orchestra. Un film medio ma con un suo stile. Avere un proprio tocco gia' riconoscibile al terzo film non e' pero' una dote cosi' comune e scontata, soprattutto se si fa i registi per hobby e per passione.

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