Regia di Jon Favreau vedi scheda film
Dopo l'inaspettato successo del primo Iron Man e il mezzo flop de L'Incredibile Hulk, torna il beniamino interpretato dal brillante Robert Downey Junior, ormai in simbiosi totale con il suo alter-ego Tony Stark, tanto da meravigliare i suoi fan con le appariscenti esibizioni ai comic-con di San Diego, i raduni “più cool e in” degli “adepti del mondo del fumetto e dei supereroi.
Tony Stark, rivelatosi al mondo come Iron Man e divenendo così un idolo mediatico, appare decisamente fuori forma per l'infezione al palladio che lo sta lentamente uccidendo e di fronte alla quale neanche il suo genio sembra trovare valide alternative. Alle prese con la crisi della compagnia dovuta all'abbandono totale della produzione di armi in favore della tecnologia sostenibile, nomina la ferrea e disciplinatissima segretaria Potts (Paltrow) direttrice generale. Vengono alla luce i conflittuali rapporti con il padre Howard (John Slattery), assieme a retroscena oscuri della compagnia, causa della vendetta personale del fisico russo Ivan Vanko (Mickey Rourke). Questi, grazie all'esoscheletro robotico "Whiplash" di sua invenzione, decide di attaccare Stark pubblicamente al Gran premio di Montecarlo. Sventato il pericolo, Vanko viene consegnato alle autorità. Nel Frattempo Stark entra in una spirale di auto-lesionismo, che lo porta a gesti desueti: a sorvegliarlo ci penserà Lo SHIELD, con la presenza dell'agente Romanoff (Scarlett Johansson), assunta sotto falsa identità dallo stesso Tony come sua assistente personale. Intanto, Justin Hammer (Sam Rockwell), amministratore capo della rivale società di ingegneria bellica, con l'intento di rubare i segreti di Stark per venderli al governo degli Stati Uniti, libera Vanko dal carcere per sfruttarne il genio, riuscendo ad ottenere il prototipo War Machine, offertogli ingenuamente dal colonnello James Rhodes (Don Cheadle), che lo aveva "rubato" all'amico Tony nell'eventualità drammatica di ostacolare una sua follia.
John Favreau abbandona l'intrigo che ha focalizzato il precedente capitolo, a favore di un contesto caricaturale e parodistico più facile, ma con esiti decisamente più banali. La buffoneria generale imposta dalla produzione di per sè funziona, catturando l'entusiasmo del pubblico. Cosa traballa è invece l'approccio confusionario alla storia, scontata e senza troppi colpi di scena, che porta a sviste clamorose come il furto di Rhodes dell'armatura e lo scambio illegale che ne fa: è pur sempre un colonnello degli Stati Uniti, ma sembra che la cosa passi molto inosservata.
La sexy new entry Scarlett Johansson è l'affascinante e letale agente Romanoff, meglio conosciuta dai lettori come Vedova Nera. Torna Samuel L. Jackson come Nick Fury, assieme all'insopportabile agente Phil Coulson (Clark Gregg). Ancora una volta, la scena post crediti: altri eroi stanno arrivando e i Vendicatori sono sempre più una realtà.
Immancabile cameo di Stan Lee, nei panni del conduttore Lerry King.
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