Regia di Sean Byrne vedi scheda film
Perchè questo "The loved ones", torture porn indipendente australiano dell'esordiente Sean Byrne", è così valido e apprezzato?
I motivi sono tanti... cominciamo sottolineando che l'evidente limite di budjet è stato completamente scavalcato da una messa in scena astuta, originale e di qualità.
La violenza è talvolta abilmente nascosta e la forza della scena viene trasmessa tramite un'astuta scelta di inquadrature e movimenti.
Questo Sean Byrne è da tenere d'occhio...
I personaggi non potevano essere più lontani dalla semplicità e dagli infiniti clichè a cui ci hanno abituato la miriade di teen-horror degli ultimi anni.
Il protagonista è un capellone con evidenti disturbi mentali causati dal senso di colpa per la morte del padre.
La ragazza del protagonista non è la solita cheerleader fotomodella e l'amico è un darkettone che ci prova con una tipa mezza-punk depressa.
La studentessa sadica che rapisce e tortura i compagni che respingono (nemmeno in modo troppo scortese) i suoi inviti al ballo di fine anno è particolarissima e ha un evidente rapporto morboso con il padre che asseconda tutte le sue perversioni e ci prova anche un certo gusto.
Già sulla carta promette bene ma, come detto, il regista mette tutto in scena nel migliore dei modi.
Forse l'unica cosa è la fotografia che per i miei gusti poteva essere più cupa, ma riesce comunque a crearsi un suo perchè.
Colonna sonora metal azzeccatissima.
VOTO: 8
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