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Tokyo Gore Police

Regia di Yoshihiro Nishimura vedi scheda film

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Marcello del Campo

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La recensione su Tokyo Gore Police

di Marcello del Campo
6 stelle

Il quarantenne regista Yoshihiro Nishimura, esperto in makeup (oltre cinquanta film di genere tra i quali Machine Girl), attore, direttore e supervisore, due film all’attivo, colpisce nel segno, e duramente con questo splatter-movie di gran pregio, mai arrivato in Italia ma ben noto ai cultori del genere che nei siti specializzati si sprecano in elogi, una volta tanto meritati.  

Tokyo Gore Police è un masterpiece del gore nel quale Nishimura rende omaggio alla science-fiction degli anni Ottanta/Novanta con massicce immissioni di horror come raramente si è visto. Non è un film per stomaci delicati, il sangue scorre a fiume, decapitazioni, arti recisi, - sta qui la maestria di Nishimura, negli effetti speciali - niente è risparmiato allo spettatore e le citazioni di Robocop, Starship Troopers non sono fini a se stesse, ma si combinano con un plot che pone all’ordine del giorno il tema rognoso dei corpi speciali di polizia privata, addetti a portare l’ordine in una società futura, molto somigliante a quella attuale nella quale l’esigenza securitaria, indotta artatamente attraverso i media, concede al potere l’uso sadico della violenza più efferata.

La differenza con le ronde che a gran voce sono invocate nell’Italia neofascista di Berlusconi, poggia solo sulla gradazione dell’orrore, ma niente vieta di pensare che in futuro onesti cittadini rondisti si trasformino in orridi sicari che uccidono, seviziano, violentino, facciano a pezzi chiunque si opponga all’ordine costituito.

Da questo punto di vista Tokyio Gore Police è molto più inquietante della Zona o di Tropa de Elite o altri film “di difesa” perché, con sottile ironia insinua un dubbio poco rassicurante, attenuandolo con l’esistenza di un’alternativa all’ordine terroristico: un folto drappello di resistenti-mutanti, dotati di poteri speciali (al pari dei poliziotti sadici), che combattono ad armi pari contro i soprusi e contro il capo della polizia, interpretato da Eihi Shiina che già aveva dato prova di sadismo in Audition di Takashi Miike.

Le violenze della polizia privata avvengono sotto l’occhio vigile di telecamere che le offrono in diretta, su una TV commerciale, ai cittadini che l’ha ingaggiata, in modo che questi si sentano al sicuro da pericoli inesistenti e facciano il tifo ogni volta che qualche povero sciagurato viene fatto a pezzi.

Tokyo Gore Police è, dunque, come i film di Cronenberg (molte le citazioni del maestro canadese), un raccapricciante saggio sociologico sulla strada pericolosa che dopo l’11 settembre molti stati hanno imboccato, e un capolavoro di sintesi di tutto il cinema-mutante da Videodrome a Tetsuo a Dead or Alive.

 

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