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La prima linea

Regia di Renato De Maria vedi scheda film

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La recensione su La prima linea

di supadany
8 stelle

VOTO : 6/7.

"La prima linea" è stato etichettato come film scomodo e certamente, riprendendo sostanzialmente un punto di vista di parte (quello di Sergio Segio), non può che esserlo, ma la confezione di Renato de Maria non ha nemmeno tirato conclusioni così estreme ed inaccettabili.

I due protagonisti della storia vengono inquadrati in maniera diversa; Sergio (Riccardo Scamarcio) è determinato, ma di fronte alle vittime innocenti capisce che certi errori vanno ben oltre i loro obiettivi di partenza(questa, per esempio, può apparire come posizione di parte); Susanna (Giovanna Mezzogiorno) invece è oltranzista fino in fondo, non accetta di mollare nemmeno di fronte all'evidenza che tutto è andato a rotoli definitivamente.

Il film affronta le varie fasi del terrore della "Prima linea" mescolando, con un discreto equilibrio, tre fasi temporali ben distinte.

Gli inizi del movimento e l'evoluzione delle loro azioni (si passa da punizioni a vere e proprie esecuzioni) con il mutamento delle reazioni popolari; il piano di Sergio per liberare dal carcere di Rovigo Susanna; le riflessioni del terrorista raccolte dopo la cattura (con sgurado fisso in camera ed alcune frasi ad effetto).

De Maria è bravo a gestire la trama ed i diversi livelli di tempo, oltre che gli attori; è ordinato nella ricostruzione, ha una visione d'insieme aperta (e corretta), non si prende, nel bene e nel male, grandi rischi per cui, tranne alcune definizioni caratteriali non facili da accettare, non si può dire che abbia offeso la memoria di nessuno.

Semmai chi si è sentito offeso dovrebbe prendersela con la giustizia che, come ci ricordano i titoli di coda, è stata decisamente più clemente del regista visti i fatti esposti e le pene comminate.

Tornando al film direi che non è al livello dei migliori film di genere europei, ma rimane comunque un esemplare valido per caratterizzare un periodo storico del nostro paese che non si può accantonare, soprattutto quando la regola in auge pare quella di rimuovere sistematicamente.

Ben fatto anche se, secondo me, non possiede le caratteristiche necessarie per arrivare ad entusiasmare.

Su Renato De Maria

VOTO : 6/7.
Gestisce in maniera convincente i vari livelli temporali della narrazione, mantenendo un buon equilibrio di base senza sbavature anche se in qualche frangente poteva essere più incisivo.

Su Giovanna Mezzogiorno

VOTO : 6++.
Soddisfacente, che sappia recitare lo sappiamo, ma non pare abbastanza naturale.

Su Fabrizio Rongione

VOTO : 6.
Buona presenza di puro contorno.

Su Riccardo Scamarcio

VOTO : 6/7.
Vince la sfida con la collega.
Ben impostato, convince sia quando si tratta di affrontare un monologo in prima persona, sia quando deve far trasparire le sensazioni del suo personaggio.

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