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Un alibi perfetto

Regia di Peter Hyams vedi scheda film

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La recensione su Un alibi perfetto

di supadany
5 stelle

Pellicola che viaggia a corrente alternata con fattori positivi, ma anche altri negativi a fare da contraltare.

La storia ha tutto per conquistare l’attenzione con cambiamenti continui di prospettiva e sorprese a ripetizione, ma qualcosa nell’ingranaggio, peraltro anche abbastanza articolato e non sempre curato, lascia dei dubbi.

Al centro della trama abbiamo un giovane redattore televisivo che cerca lo scoop della vita per compiere il salto di qualità e lo individua in un procuratore infallibile che però falsifica alcuni reperti per riuscire a vincere le cause.

Per incastrarlo si farà arrestare per un omicidio che non ha commesso mettendo insieme prove da lui costruite ad hoc.

Le cose non andranno proprio come da progetto e sarà invischiata anche la sua amata compagna (anche se un paio di notti passate insieme mi paiono un po’ pochine per giustificare cotanti sbattimenti) che lavora nel team legale del procuratore.

E non mancheranno nemmeno i colpi di scena finali, anche se un po’ annunciati e non proprio di primo pelo.

Il film non è brutto in senso stretto, ma, vista l’origine del soggetto, era lecito aspettarsi un risultato migliore.

Infatti qualcosa nella trama scricchiola, ma i problemi maggiori sono altri.

Principalmente una confezione cinematografica poco accattivante che sembra più consona ad un tv movie piuttosto che a un film destinato al grande schermo.

Poi tutta la parte finale, e soprattutto il prefinale, è troppo sbrigativa e non riesce a mantenere la tensione che era doveroso attendersi arrivati a quel punto.

Infine, Michael Douglas a parte che regala nei momenti processuali lampi di spassosa gigioneria, gli altri protagonisti non hanno il talento e la presenza scenica necessari per occupare buona parte della pellicola.

Insomma, Peter Hyams si conferma un abile mestierante, ma qui ci voleva qualcosa di più oppure di meno a seconda dei punti di vista.

Così il risultato complessivo finisce con l’essere abbastanza deludente.

 

 

Peter Hyams

Poco ispirato, segue il meccanismo dello script senza riuscire a dare i cambi di ritmo per valorizzare i momenti che avrebbero dovuto essere salienti.

Michael Douglas

Purtroppo non è il protaognista.

Dico così perchè nelle due scene processuali dove prende le redini del discorso si mostra istrionico e sicuro.

Jesse Metcalfe

Abbastanza mediocre, poco carisma e talento.

Amber Tamblyn

Non convince più di tanto, anche lei non manifesta certo qualità particolari.

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