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Revanche. Ti ucciderò

Regia di Götz Spielmann vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Revanche. Ti ucciderò

di zombi
9 stelle

revanche. ti ucciderò, è il film che non ti aspetti e alleluia. da uno squallore urbano solito, fatto di traffici sessuali leciti all'interno di un bordello, una prostituta e un impiegato del bordello si amano. ma la ragazza deve obbedire al boss del locale e diventare una squillo di lusso per personalità importanti che non possono recarsi in un tale posto. l'uomo decide di rapinare una banca di provincia. sembra tutto andare per il verso giusto, ma qualcosa va storto. spielmann regista e sceneggiatore usa i clichè del genere noir-gangsteristico nel quale il film sembra affondare le mani,  sfruttando al massimo il modo raggelato e asettico dei cineasti austriaci per raccontare e mostrare senza dimostrare o giudicare. quando lanci un sasso in uno specchio d'acqua tranquillo, l'acqua s'increspa, ma basta far passare un pò di tempo perchè l'acqua torni calma e dell'oggetto che ha causato l'increspatura non se ne sa più niente. una donna lontana dal proprio paese lontano; un uomo sbandato che fa un lavoro "onesto" in un posto che si è ammantato di onestà grazie all'utorizzazione non bigotta dello stato; un poliziotto di provincia e sua moglie. da una parte un'apparentemente perfetta condizione famigliare, quasi idilliaca. dall'altra due persone che si amano ma non possono coronare il sogno di quella perfetta condizione famigliare. sono costretti a scappare, ma non basterà. intanto sotto l'acqua scura di quel lago ci sono segreti. spielmann solleva il piede dall'acceleratore e il noir si trasforma ben presto in un quadro agreste di sentimenti atrofizzati e rinsecchiti, come in un noir dell'anima chabrolliano, ma senza il pantano putrescente che cova pulsante sotto l'acqua. ciò che mi ha fatto piacere questo ottimo film, è l'estrema umanità con la quale sono mostrati i caratteri. la vendetta del titolo che ci si aspetta dal protagonista, un balordo che ha già visitato le patrie galere, è uno stimolo e un sentimento che si raffredda di sequenza in sequenza e al quale il protagonista pare disinteressarsi sempre di più. la morte accidentale della ragazza ovviamente distrugge l'uomo che l'amava, ma sta rovinando l'esistenza anche del poliziotto che ha sparato, mirando alle gomme e che solo accidentalmente ha invece preso la ragazza al collo. il piano dell'uomo per vendicarsi di una felicità distrutta, ma che pareva già di difficile raggiungimento anche prima, è fatto della stessa cialtroneria di cui era fatto il piano per rapinare la banca. rifugiatosi in casa del nonno in campagna e spaccando quella legna che doveva spaccare già da tempo, serve all'uomo come allenamento per una nuova vita che vive di attimi e momenti se non di giorni, in perenne attesa che la legge faccia il suo corso. la scontentezza della moglie del poliziotto che trova nell'uomo una temporanea parentesi sessuale, giace sotto l'acqua perfettamente calma del lago, e le due scopate mentre il marito è fuori sono due sassate buttate a casaccio mentre si osserva il panorama. la colpa e i colpevoli di questo fattaccio sono uomini e donne ordinari che vivono di mutui e debiti nei confronti di sfruttatori ben più grandi di tutto ciò che li circonda. non ci potrà essere rappresaglia contro un uomo già duramente colpito dai fatti della vita. tutto ciò che c'è, è un accordo tra un uomo e una donna perchè nulla di ciò che è successo venga mai a galla. il resto è una calma apparente lontano dal frastuono della città, immersi in una campagna lussureggiante, beandosi della dolce attesa di un figlio del caso e dei frutti di una campagna aspettando un corso magari altrettanto accidentale, come quello della giustizia. fine.

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