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The Tree of Life

Regia di Terrence Malick vedi scheda film

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La recensione su The Tree of Life

di port cros
6 stelle

Meraviglioso per la vista e tuttavia imperfetto, profondo ma divagante fino a perdere focus, si dilunga troppo nella contemplazione perdendo di vista la narrazione, ma ci regala tuttavia un bel ritratto paterno e filiale: un film che lascia un segno nonostante i suoi difetti, che preannunciano un'ulteriore involuzione dell'autore.

 

VOTO: 6,5

 

Celebrato (Palma d’oro a Cannes) e detestato, completamente incomprensibile per alcuni sebbene visivamente sontuoso, The Tree of Life rappresenta il passaggio della filmografia di Terrence Malick ad una fase prevalentemente contemplativa, un cinema della trascendenza in cui la trama è ridotta all’osso o sparisce del tutto, cedendo il passo ad una ricerca mistica basata sulla pura forza evocativa delle immagini.

Già con La Sottile Linea Rossa le digressioni esistenziali si erano prese notevole spazio, pur in presenza di una storia da raccontare. In The Tree of Life prendono di fatto il sopravvento, ma è ancora soltanto una tappa in un percorso che porterà il regista ad esiti ancora più estremi nei successivi Knight of Cups, To The Wonder e Song To Song, per poi invertire di nuovo la rotta (per fortuna, dico io) con l’ultimo A Hidden Life, dove torna raccontare una storia, ritrovando un giusto equilibrio tra narrazione e contemplazione.

 

In The Tree of Life un esile filo di trama ancora c’è: sono i ricordi di infanzia di Jack O'Briencresciuto nel Texas anni 50 con il padre (Brad Pitt), la madre(Jessica Chastain) e i due fratelli, uno dei quali destinato a prematura scomparsa all’età di diciannove anni. È una vicenda dai forti tratti autobiografici, essendo Malick (classe 1943) cresciuto in quel periodo ad Austin, con un padre aspirante musicista che si era accontentato di un impiego nell'industria come quello del film e con due fratelli, di cui uno morto proprio a 19 anni. Alla vita familiare anni 50 si alternano sequenze contemporanee (abbastanza ridotte) che ritraggono un Jack maturo, interpretato da Sean Penn.

 

La vicenda, come già in La Sottile Linea Rossa, è inframezzata da splendide riprese della natura. Ma, mentre nel film del 1998 almeno queste erano coerenti con l'ambientazione rappresentando la selvaggia isola del Pacifico dove infuriavano i combattimenti, qui, accompagnati da voice over sussurrati che suonano come preghiere, hanno un valenza esclusivamente filosofica, collegando idealmente la crescita di Jack con la nascita e lo sviluppo della vita sulla Terra e la ricerca di un senso trascendente che permetta di dare un significato morale al dolore ingiusto della perdita di un figlio. Immagini non solo del mare o degli ambienti naturali più svariati, ma anche delle galassie e dell’universo, per poi ricapitolare, come in un documentario, la storia del pianeta dalla sua formazione allo sviluppo delle prime di forme di vita unicellulari, fino all’esplodere della fauna marina e anfibia e poi ai dinosauri, a cui vengono attribuite le prime forme di pietà e di morale.

 

scena

The Tree of Life (2011): scena

 

Seconda collaborazione con il grandissimo direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, The Tree of Life è un film di innegabile bellezza, che non può non lasciare esterrefatti per la meraviglia della qualità dell’immagine, per lo splendore della luce naturale che la illumina, con una serie di fotografie mozzafiato che rimangono indelebilmente impresse: un imponente dinosauro spiaggiato, un canyon scavato nella rosea pietra, una spirale di vetrate inondate di luce solare, i rami di un albero su cui i bambini si arrampicano, un campo di girasoli che pare uscito da un quadro di Van Gogh.

 

scena

The Tree of Life (2011): scena

Nonostante l’indiscutibile qualità visuale, il film non prende il volo come avrebbe le potenzialità di fare, come è risuscito invece a La Sottile Linea Rossa e Hidden Life. I tre livelli finiscono per rimanere disgiunti, e sovente la pellicola sembra divagare priva di una direzione e dilungasi eccessivamente, soprattutto nella parte iniziale, quando si passa dall’arrivo della ferale notizia del decesso del ragazzo ad una lunghissima dissertazione spaziale ed evoluzionistica, che non può non far pensare a 2001 Odissea nella Spazio, e poi ancora nel finale, fin troppo enigmatico, in in cui tutti i principali personaggi delle diverse epoche si ritrovano su una spiaggia. La pellicola soffre anche di scarso equilibrio tra la parte anni 50, la parte contemplativa extra-narrativa e la parte ambientata nella contemporaneità, in cui Jack è interpretato da Sean Penn. Malick aveva in realtà girato molto più materiale per questa sezione, poi, come sua abitudine, ha tagliato via quasi tutto, provocando le ire di Penn ridotto ad una fugace partecipazione (quando si accetta di lavorare con Terrence Malick si corre sempre questo rischio, a Penn ne La Sottile Linea Rossa era andata meglio conservando una discreta presenza rispetto ad altri attori segati senza pietà o ridotti al minimo, come il povero Adrian Brody che si illudeva di essere il protagonista). Ma effettivamente il Jack maturo è una presenza irrisolta, che non fa altro che vagare isolato con aria spaesata tra grattacieli o in un deserto. Sarebbe credo stato meglio conservare un maggiore equilibrio tra ieri e oggi, magari ampliando la parte con Penn e riducendo quella naturalistica extra-narrativa.

Sean Penn

The Tree of Life (2011): Sean Penn

 

C’è tuttavia un parte del film che funzione alla grande : una sezione centrale in cui Malick smette di divagare e si concentra sul rapporto tra il padre ed i figli, in particolare Jack. Una sezione emozionante e commovente, in cui non si può non notare la bravura di Brad Pitt nell'interpretare un genitore affezionato e presente, ma anche severo, orgoglioso e inflessibile nel pretendere rispetto, una figura paterna che genera nel piccolo Jack reazioni contrastanti di ammirazione e di odio. Un uomo che si pone come modello virile, ma è anche preoccupato che i figli non ripetano alcuni suoi errori e cerca di prepararli alla durezza del mondo, mettendosi così in contrasto con la moglie, più protettiva, sull’educazione dei bambini.

Brad Pitt

The Tree of Life (2011): Brad Pitt

 

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