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Alice in Wonderland

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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La recensione su Alice in Wonderland

di uccio
4 stelle

Non posso proprio dire di essere tra i più grandi estimatori di Tim Burton. Posso dire invece che il regista con le sue suggestioni gotico fiabesche ha iniziato veramente a stufare. Così, senza se e senza ma.

Dopo l'inguardabile Il pianeta delle scimmie (2001) e il noioso La fabbrica di cioccolato (2005) mi sono cimentato nella visione di questo Alice in Wonderland, in fondo un film in prima serata su Rai1 è ormai un evento mica vuoi fartelo scappare.

Apro una piccola parentesi per ammettere di non aver visto tutti film di Burton prodotti tra il primo e l'ultimo di quelli sopra citati; tutti mi dicono Big fish (2003) sia un capolavoro (e confronto a questi ci vuole anche poco), di Sweeney Todd (2007) non so. Meglio La sposa cadavere (2005) che forse con i pupazzi ci stiamo un po' più dentro.

Torniamo al nostro Alice in Wonderland: la noia raggiunge livelli di non tolleranza, la palpebra cala e la lotta di Alice (Mia Wasikowska) non è neanche lontanamente paragonabile a quella che ho dovuto affrontare io per rimanere sveglio (mia moglie e mia figlia non ce l'hanno fatta, hanno capitolato davanti al sonno). Non si salva la storia, non si salvano i personaggi, non si salvano nemmeno tutti gli attori. Come spesso succede nei film del regista di Burbank si salvano, e anche alla grande, tutti gli elementi visivi, dalla scenografia al trucco ai costumi agli effetti digitali e via discorrendo. Ancora una volta la cornice immaginifica è superba, personaggi visivamente grandiosi anche se spesso irritanti, trovate che richiedono nella loro realizzazione grande talento e fantasia. Infatti non ho mai negato che Burton nel suo sia un Maestro, è solo un Maestro che ha stufato.

Sono passati ormai tredici anni da quando Alice sognava la prima volta del paese delle meraviglie, un sogno ricorrente che ha accompagnato la ragazza in tutti questi anni.
In occasione di un ricevimento in suo onore Alice vede nuovamente il Bianconiglio e ancora una volta seguendolo cade in un buco. La trama continua seguendo la classica storia di Lewis Carroll con tanto di piccole porte, pozioni di crescita e rimpicciolimento, Pincopanco e Pancopinco (Matt Lucas), il Brucaliffo, etc...

La storia devia dal sentiero conosciuto quando Alice viene a sapere che una profezia la dipinge come il paladino che sconfiggerà il Ciciarampa, mostruoso drago campione della crudele Regina rossa (Helena Bonham Carter alla quale dovrebbero tagliare la testa).
Alice dalla sua avrà il Cappellaio Matto (Johnny Depp), lo Stregatto, il Leprotto Marzolino e la buona e profondamente irritante Regina Bianca (Anne Hathaway).

Cosa salviamo di questo bastimento carico di tedio? Sicuramente le creature digitali come lo Stregatto e il Bianconiglio realizzate alla perfezione, in genere il mondo di Wonderland, quel senso di terra fatata che tanto ci ha riempito le scatole ma che così bene è realizzata, Johnny Depp e la sua deliranza e in generale l'ennesima buona interpretazione sopra le righe (che tanto ci ha rotto le scatole pure lui, che te lo dico a fare, e non so se mi sono spiegato). Il visino della Hathaway che a me piace tanto ma che qui volentieri le avrei tagliato tutte e due le braccia, il piacere di rivedere all'opera George McFly (e no, ancora una volta in casa non c'è nessuno) e cos'altro? Non mi viene in mente niente.

Che dire? Magari mi recupero Big fish, nel frattempo non tratterrò il fiato nell'attesa della prossima fatica di Burton.

Dal mio blog: http://lafirmacangiante.blogspot.it/

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