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Louise Michel

Regia di Benoît Délepine, Gustave Kervern vedi scheda film

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La recensione su Louise Michel

di bradipo68
6 stelle

L'ultima soluzione è ribellarsi al padrone.Alla crisi si penserà in un secondo momento.Comincia con una cerimonia di cremazione che definire maldestra è un eufemismo ma è un degno incipit alla fiera delle stravaganze e degli orrori.Sparita la loro fabbrica tessile da un giorno all'altro,le operaie decidono di mettere insieme le loro liquidazioni per assoldare un killer per uccidere il padrone.Per l'uopo assoldano il killer più diasatrato che potevano trovare che non fa proprio dell'infallibilità il suo credo.ll problema grosso ,però,è trovare il padrone.In questi tempi di società off shore,di scatole cinesi ,di paradisi fiscali la cosa più difficile è trovare il padrone da fare fuori.La corpulenta Louise e il killer Michel cercano di farlo in tutti i modi....Sinceramente ne ho sentite tante su questo film,ho addirittura letto da qualche parte che faceva rotolare dalle risate.A me non ha fatto questo effetto.Fa sorridere,è buffo per certi versi ma non fa sbellicare dalle risa e quelle risate che strappa le strappa a denti stretti.Qui è tutto iperbolico,tutto filtrato attraverso una lente deformante che modifica tutto,ogni scena,si cerca di essere sgradevoli per partito preso,ogni singola azione deve rispettare un certo coefficiente di stranezza e col passare dei minuti il giochino un po'stanca.I due protagonisti si aggirano per un mondo laido e disperato e cercano di usare la disperazione a proprio vantaggio usando malati terminali come kamikaze impropri.Il problema è che dopo tutta una serie di apparenti cattiverie messe su schermo lo spettatore va in assuefazione e il film non sorprende più,anzi nella sua ricerca sistematica di originalità si appiattisce facendo perdere al messaggio molta della sua virulenza.Le tematiche toccate sono molte,quasi nessuna approfondita:dalla crisi si passa anche alla stramberia dei costumi sessuali con una sorpresa che non si può svelare.Sono stati spesi nomi importanti,i registi hanno affermato di essersi ispirati ai Dardenne:a me sembra che oltre ai Dardenne abbiano visto parecchi film dei Coen e di Kaurismaki.Con i Dardenne condividono l'idea estetica del film,la fotografia volutamente sgranata e sporca,l'uso di locations volutamente anonime che colpiscano per squallore.Ma il modo di raccontare è del tutto diverso,mentre i Dardenne sono solidamente ancorati al realismo qui la coppia di registi vira decisamente verso lidi che vanno dal surreale al grottesco passando per il paradossale..I due attori protagonisti comunque assolvono egregiamente al loro compito:la Moreau si aggira come uno yeti con la sua andatura pesante e Lanners d'altra parte è uno dei killer più scalcagnati che abbia mai visto su grande schermo.Quello che si capisce,anche dalla fotografia dell'anarchica Louise Michel appena prima dei titoli di coda è che i due registi volevano ritrarre un mondo in preda a un nuovo ordine che non sembra così precostituito.Francamente è un film che può essere piacevole,ha un messaggio non così rassicurante ma è lungi dall'essere irresistibile ......

Su Pierre Renverseau

ok

Su

boh

Su Catherine Hosmalin

ok

Su Tamara Kafka

cognome d'arte?

Su Mathieu Kassovitz

un cameo velocissimo

Su Philippe Katerine

ok

Su Albert Dupontel

ok

Su Robert Dehoux

non male

Su Bouli Lanners

il killer più scalcagnato apaprso su grande schermo da un po'di tempo a questa parte

Su Yolande Moreau

ottima

Su Gustave Kervern

regia non irresistibile che annacqua il messaggio anarchico

Su Benoît Délepine

regia non irresistibile che annacqua il messaggio anarchico

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