La recensione su Ti amerò sempre

di supadany

8 stelle

Doloroso viaggio nel mondo di una donna (il volto di Kristin Scott Thomas è a dir poco congeniale alla causa e già domina sulla splendida locandina) che, dopo quindici anni di prigione per aver ucciso il proprio piccolo figlio, deve tornare faticosamente in una vita dove tutti l’hanno rimossa (i genitori l’hanno completamente cancellata) dopo questo folle gesto senza spiegazioni.

Il film riesce con delicatezza e dolore sommesso a raccontare un difficile viatico (le lunghe pene rendono sempre difficile il ritorno alla vita libera), tra la diffidenza della gente ed una sorella che la accoglie dopo non averla mai visitata, verso un’impossibile normalità. Impossibile perché la donna cela un segreto che custodisce e che verrà svelato solo nella parte finale.

Finale molto commovente, con un personaggio che conquista i favori del pubblico e l’ultima battuta “sono qua”, dopo un pianto liberatorio, chiude il percorso in immagini di una storia importante che non si può cancellare e la accompagnerà per sempre nell’animo.

Il tutto raccontato con sensibilità, tatto e senza alzare la voce da Philippe Claudel che mostra, se ce ne fosse bisogno, che per raccontare le grandi storie di umanità bisogna mantenere un profilo sobrio che permetta ai personaggi rappresentati di aver il loro naturale sviluppo.

Cinema di sentimento, temerario, perché non era facile mettere in mostra, e riuscire nel contempo a convincere, un dramma della solitudine così marcato e per tre quarti del film inspiegabile.

Toccante e tecnicamente ben sviluppato.

Philippe Claudel

Esordio decisamente convincente, riesce a dosare i sentimenti della sua storia e riesce così a raccontarla in maniera genuina ed a conquistare il cuore dello spettatore.